Pensioni, INPS annuncia nuovi tagli: devi sacrificarti per ripianare il debito pubblico | Sotto la soglia di povertà
In Italia sembra non esserci pace per i pensionati. Al via nuovi tagli, ecco l’annuncio shock da parte dell’INPS.
Dopo anni di duro lavoro, deve essere bello potersi finalmente godere la meritata pensione. Tuttavia, nel nostro Paese i pensionati non hanno sempre vita facile. Di tanto in tanto, circolano brutte notizie per i percettori di pensione. Spesso, gli assegni pensionistici diventano oggetto di tagli e riduzioni. Il colpo basso, potrebbe arrivare con la prossima Legge di Bilancio, il cui obiettivo principale sarà ridurre il debito pubblico del Paese e a farne le spese potrebbero essere proprio i pensionati.
Come ha spiegato il Ministro dell’economica e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, calerà il sipario sulla formula “Lsd, lassismo, sussidi e debito”, considerato che le misure saranno incentrate sul taglio del cuneo fiscale e sul sostegno alle fasce più vulnerabili.
Insomma, a dispetto dei piani di alcuni partiti di maggioranza, come la Lega, al momento non sarebbe in programma il passaggio da Quota 103 a Quota 41, né tanto meno l’aumento straordinario delle pensioni minime fortemente voluto da Forza Italia.
Pensioni 2025: cosa succede con la nuova Legge di Bilancio
Al momento, la squadra di Governo continua a lavorare sulla Riforma delle pensioni 2025, ma le ipotesi sul fronte pensionistico non sono le più rosee. A dispetto dei piani di Lega e Forza Italia, potrebbe non esserci il passaggio da Quota 103 a Quota 41 e nemmeno l’aumento straordinario delle pensioni minime.
In attesa della presentazione della bozza della nuova Legge di Bilancio una cosa è certa: per onorare i patti stipulati con l’Unione Europea, il Governo deve ridurre il debito pubblico, passando dall’attuale 7,4% al 3% entro il 2026. E dalle parole del ministro Giorgetti, a farne le spese potrebbero essere proprio i pensionati.
Pensioni 2025: chi può fare sonni tranquilli
Secondo alcune indiscrezioni, può fare sonni tranquilli chi percepisce l’Ape Sociale che, sebbene in scadenza a fine anno, sarà sicuramente prorogata, visto che ad inizio anno è scattato l’incremento di 5 mesi per l’età anagrafica. Nessun taglio neanche all’Irpef, per la quale sarà confermata l’aliquota del 23% per chi percepisce un reddito tra 15 mila e 28 mila euro. Bene ma non benissimo ai percettori di pensioni minime.
Sebbene, potrebbe non esserci l’incremento straordinario del 2,7%, grazie alla rivalutazione del 1,6% possono superare i 608 euro mensili. Così che, basterebbe un incremento straordinario per garantire l’aumento percepito nel 2024. Al momento, comunque, in tema pensioni 2025 il cantiere resta ancora aperto, pertanto, si tratta solo di ipotesi dettate dalla limitata disponibilità di fondi.