Dovete darmi 3500€, è un ordine dello Stato: non cascateci per nessun motivo | Sta facendo strage ovunque
Una clamorosa truffa sta creando enormi problemi ad un’intera categoria. Scopriamo di cosa si tratta nello specifico e in che modo si compie
I truffatori non conoscono limiti. Pur di arrivare al proprio obiettivo tentano tutte le strade possibili e poco importa se qualcuno può rimetterci, l’importante è guadagnare senza versare nemmeno una goccia di sudore.
Anche in questo caso il meccanismo è talmente subdolo e diabolico che quasi sembra incredibile da credere. L’importante però è imparare a conoscere il nemico in modo tale da poterlo stanare quando si presenta.
Il raggiro che andremo ad analizzare in questa sede è stato riportato da trevisotoday.it e seppur avvenga telefonicamente non ha nulla a che fare con le tecniche losche in cui molte persone si sono imbattute in passato.
Stavolta ad essere prese di mira sono state alcune scuole dell’infanzia paritarie. Per fortuna non c’entrano i bambini, almeno questo limite non è stato superato stavolta, ma al contempo si tratta comunque di un piano per menti diaboliche.
Truffa alle scuole dell’infanzia: come funziona
In pratica i malviventi fingendosi dei funzionari del comune di Treviso chiamano i suddetti istituti scolastici facendo credere ai dirigenti che devono restituire i contributi che erano stati erogati erroneamente. Non concenti, rincarano la dose affermando che se l’operazione non viene fatta al più presto si corre il rischio di perdere il posto di lavoro.
Le telefonate sono giunte in diverse segreterie scolastiche del capoluogo veneto tra le quali si possono annoverare quelle del Cristo Re di Selvana, San Liberale Fra’ Claudio, Benedetto XV di Sant’Antonino e Sacro Cuore di Pezzan di Carbonera.
Le direttive da seguire per potersi tutelare
I parroci gestori delle scuole hanno prontamente denunciato l’accaduto alla polizia. Lo stesso comune di Treviso è stato avvisato, mentre la Federazione Italiana Scuole Materne di Treviso ha provveduto ad inviare a tutti i gestori delle scuole una comunicazione volta ad avvisare del pericolo che sta circolando in questa fase.
Nell’avviso viene esplicitamente chiarito che qualora dovessero essere riscontrati degli errori di ripartizione dei fondi, il contatto avverrà in maniera formale via PEC e non di certo al telefono. In ogni caso per fugare ogni dubbio chi si ritrovasse a ricevere un messaggio di posta certificata di questo tipo deve comunque inviarla al FISM in modo tale da fugare ogni minimo dubbio ed evitare di inviare denaro non dovuto a personaggi loschi che non aspettano altro.