Non pronunciare questa frase altrimenti paghi 300€: la normativa ci mette con le spalle al muro | Ti vengono a citofonare sotto casa
Pronunciare determinate frasi in pubblico può essere molto pericoloso. Ecco cosa prevede la normativa nel nostro Paese.
Saper esprimersi e conversare con gli altri è assolutamente necessario al fine di costruire rapporti interpersonali e cavarsela egregiamente in ogni occasione. Proprio a tal proposito, esistono delle regole, “il galateo della conversazione”, che se seguite scrupolosamente consentono di poter parlare con tutti senza perdere mai lo stile.
In ogni circostanza e in ogni ambiente è importante riuscire ad usare sempre misura, correttezza e comportamento adeguato.
Ad esempio, sono sempre da evitare maldicenze, parolacce o peggio ancora le bestemmie. In questo caso, infatti, oltre che a dare una pessima impressione di sé si rischia di offendere la sensibilità e la moralità degli altri. Non a caso, l’imprecazione blasfema può avere anche conseguenze legali.
Le bestemmie sono reato? La normativa parla chiaro
Bestemmiare è sicuramente segno di inciviltà e mancanza di rispetto nei confronti degli altri in quanto non rappresenta un modo di comportarsi corretto o di buon costume. Le imprecazioni blasfeme, infatti, rischiano di offendere la fede di una persona e il suo rapporto con il sacro. Ma la gravità di questo comportamento può avere anche conseguenze legali?
Come stabilito all’articolo 724 del Codice Penale, chi pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la divinità, può essere punito con una sanzione amministrativa che va dai 51 ai 309 euro. Dunque, in Italia la bestemmia è illegale. E’ emblematico il caso di un ambulante, residente a Pozzuolo del Friuli che si è visto contestare un verbale parecchio salato, proprio per una bestemmia.
Bestemmia e viene multato
Come riporta il sito UdineToday, lo scorso 11 maggio, un ambulante residente a Pozzuolo del Friuli, si è visto contestare un verbale perché: “Pubblicamente bestemmiava con invettive e parole oltraggiose contro la Divinità”. L’uomo, che in quel momento era impegnato nel mercato di piazza Duomo, come si legge dal verbale, avrebbe “in area pubblica, durante lo svolgimento del mercato, nel quale il trasgressore operava nel posteggio assegnatogli, alla presenza della verbalizzante e di altri operatori del mercato e di alcuni clienti del vicino banco di ortofrutta”.
Insomma, sebbene bestemmiare non sia più un reato come in passato, resta un illecito. Questo comportamento viene sanzionato, a prescindere dall’intenzionalità offensiva, nel caso avvenga in luogo pubblico o aperto al pubblico e se avviene in presenza di almeno altre due persone.