“Non comprarlo più, finisci in ospedale”: l’allarme riguarda tutti gli italiani | Questo è il pesce che dovete mettere nella pattumiera
Quando si acquista il pesce è bene essere sempre molto cauti. Scopriamo cos’è successo in questo caso e quali sono state le conseguenze
Il pesce è senz’altro uno dei prodotti più raffinati e prelibati a livello culinario. Per poter deliziare il palato deve essere cucinato in alcuni specifici modi e per questo è importante anche conoscere la sua provenienza.
In linea di massima quando lo si acquista si possono conoscere queste informazioni basilari leggendo le etichette esposte sul bancone. Quando ciò non accade però è bene allarmarsi e iniziarsi a fare qualche domanda.
Un caso del genere si è registrato proprio di recente tra Marche ed Emilia Romagna, così come riportato da ilrestodelcarlino.it che ha fatto un’ampia panoramica sull’accaduto. Non proprio una bella notizia per gli abitanti della zona, ma è meglio andare ad approfondire.
Infatti sono diversi gli aspetti da analizzare per capire al meglio ciò che si è verificato. Decisivo l’intervento della capitaneria di porto-guardia costiera di San Benedetto del Tronto che hanno portato alla luce il tutto.
Sequestro pesce fresco: il motivo
Alcuni membri del personale del corpo sopracitato si sono finti degli acquirenti e hanno scoperto che ben quattro quintali di pesce fresco commissionato tramite social, ma privo di alcuna tracciabilità e quindi non consono alle norme vigenti in materia.
I militari della Marina hanno controllato il furgone attrezzato per il trasporto dei prodotti ittici che opera per conto di una nota pescheria della Campania. Come da accordi il pesce doveva prima essere scaricato in una piazzola all’uscita del casello autostradale di San Benedetto e poi doveva essere portato verso nord dove erano previste numerose tappe.
La sanzione in seguito all’illecito
Dunque un’operazione importante a tutela dei cittadini che devono essere tutelati in tal senso visto che il pesce nel caso in cui non sia realmente fresco può provocare non pochi problemi all’organismo umano. Un concetto ribadito anche dal comandante della Capitaneria Alessandra Di Maglio che ha ribadito anche che la tracciabilità consente di risalire all’origine del prodotto e di scoprire tutto dalla fase di cattura fino ad arrivare alla vendita al dettaglio.
Dunque, un lavoro che ha come unico intento quello di salvaguardare le persone, che in questo modo potranno avere sulle proprie tavole i migliori prodotti ittici senza dover incorrere in incresciosi inconvenienti. Quindi, nel momento in cui si leggono queste notizie per quanto ci si possa un attimino allarmare è bene riuscire a captare il risvolto positivo in termini sicurezza.