Se ti chiama questo numero bloccalo subito, è un imbroglione: ti chiede delle informazioni e ti ruba 400€ | Il copione è sempre lo stesso
Attenzione a questa nuova truffa che ancora poche persone conoscono ma che potenzialmente può essere davvero deleteria
Alle truffe non c’è mai fine. Questa è una lezione che tutti dovrebbero imparare in modo tale da potersi cautelare. Non bisogna mai abbassare la guardia, perché quando meno ce lo si aspetta potrebbe venir fuori un pericolo.
Ed è proprio una nuova minaccia il focus che andremo a trattare. Qualcosa di losco e tenebroso che senza che in pochi secondi può portare via del prezioso denaro alle povere persone malcapitate.
I truffatori anche stavolta hanno studiato il tutto nei minimi dettagli e cercano di far leva sulla curiosità della gente per cercare di arrivare al loro scopo. È stata ribattezzata con il nome di truffa dello squillo, il che la dice lunga su quanti danni possa creare.
Non ci rimane che andare a scrutare i particolari di questo escamotage che al momento non è stato ancora troppo “pubblicizzato”. Ciò non è di certo positivo, perché per poterlo sconfiggere è meglio conoscere il proprio nemico.
Truffa dello squillo: come funziona
Conosciuta anche con il nome giapponese di Wangiri che significa letteralmente squillo e giù, questa trappola consiste nel chiamare dei numeri scelti in maniera casuale per poi riattaccare la chiamata alla primo segnale di connessione.
A quel punto si fa leva sulla voglia di scoprire chi era da parte della potenziale vittima che così facendo purtroppo cade dritto nella rete confezionata dai criminali. L’obiettivo a quel punto è far durare la telefonata il più possibile in modo tale da far spendere più credito possibile al malcapitato di turno. Infatti tra gli altri meccanismi subdoli c’è che la tariffa di chiamata è maggiorata rispetto al solito e ciò porta più introiti nelle casse dei cybercriminali.
Come tenere alla larga questo raggiro
Ma in che modo si può debellare questa truffa? Richiamare quando non si riesce a rispondere alle volte scatta quasi in maniera naturale, per questo il detto prevenire è meglio che curare può tornarci utile in questo specifico frangente. Come spiegato da quifinanza.it il primo consiglio è quello di accettare solo i cookie essenziali e rifiutare quelli opzionali che potrebbero passare i dati a terzi.
Cosa ancor più importante, meglio firmare solo i consensi obbligatori e spuntare solo nelle caselle dove il consenso è richiesto per la fornitura del servizio in modo tale da non finire in elenchi non protetti e quindi facilmente accessibili a questi personaggi che vivono di questi vili atti.