Dieta del rabarbaro, elimini le tossine e perdi 7 kg in pochi giorni | Anche zia Lia l’ha provata: è irriconoscibile
Il rabarbaro è una pianta erbacea conosciuta e apprezzata per i tanti benefici che offre. Vediamo perché è efficace anche nella perdita di peso.
Il rabarbaro è una pianta erbacea ricca di proprietà benefiche per il nostro organismo. Usato da diversi secoli in medici, il rabarbaro è una vera e propria fonte di benefici. In particolare, è molto apprezzato per le sue proprietà digestive, epatoprotettive, purgative, depurative e decongestionanti. Ricco di principi attivi come, ad esempio, la reina che stimola la secrezione dei succhi gastrici, l’aloe-emodina che ha proprietà anticancerogene, i tannini con proprietà astringenti e disinfettanti, gli acidi folico e gallico, viene impiegato come rimedio naturale per diversi disturbi.
Il rabarbaro è un valido alleato nel trattamento della stipsi occasionale, nella protezione e riparazione dei danni al fegato, per la circolazione sanguigna. Senza dimenticare che svolge un’efficace azione antiossidante, antinfiammatoria e antibatterica.
Secondo gli esperti, questa pianta sarebbe anche molto efficace nella perdita di peso. Ecco perché.
Rabarbaro: perché aiuta a dimagrire
Il rabarbaro è da diversi secoli noto e apprezzato per le numerose proprietà terapeutiche. Tra le tante cose, ha un incredibile effetto detox sull’organismo, tant’è che è particolarmente indicato per chi vuole sbarazzarsi dei chili di troppo.
Oltretutto, si tratta di un alimento che può essere consumato in diverse forme: fresco, in insalate, cotto come contorno, oppure sotto forma di succhi o infusi. Chi vuole dire addio ai chili in più dovrebbe inserirlo nella propria dieta, nei due pasti principali della giornata, con attenzione alla varietà e al bilanciamento del menu per garantire un apporto sufficiente di tutti i nutrienti necessari.
Dieta del rabarbaro: controindicazioni
Questo tipo di regime alimentare può essere una buona soluzione per chi cerca una dieta detox e drenante. Tuttavia, non è esente da controindicazioni. In particolare, non è consigliabile assumere rabarbaro in caso di appendicite, mal di stomaco, malattie infiammatorie dell’intestino, inclusi il morbo di Crohn, la colite e la sindrome dell’intestino irritabile.
Farebbe bene ad evitare l’assunzione di rabarbaro anche chi è affetto da malattie renali e storia di calcoli, ostruzioni intestinali, problemi epatici. Inoltre, il rabarbaro può interagire negativamente con la digossina, interferire con l’assorbimento di farmaci assunti per via orale, Può anche aggravare le carenze di potassio o potenziare gli effetti negativi dei farmaci pericolosi per il fegato. Specifichiamo, che non devono essere mangiate le foglie della piante, considerato che contenendo acido ossalico, possono risultare velenose.