Se vai in questi ristoranti rischi la vita, purtroppo è tutto vero: i camerieri sono pericolosi | Tutta colpa del grembiule
L’escamotage di alcuni “camerieri” ha giocato dei brutti scherzi ad alcune persone. I dettagli dell’incresciosa vicenda
Solitamente ci si imbatte nei camerieri quando ci si reca al ristorante, al bar o al pub. In questi frangenti mantengono le aspettative della gente, almeno per quanto concerne il ruolo che vanno a ricoprire.
Poi certo vanno valutati altri aspetti come ad esempio le capacità professionali, la gentilezza e la comprensione verso il cliente, ma quello a volte può essere un fattore meramente soggettivo e dovuto quindi all’esperienza personale.
Incontrarli in contesti differenti da quelli sopracitati può invece suscitare qualche dubbio o peggio ancora qualche sospetto, che se non approfondito a dovere può comportare delle conseguenze abbastanza incresciose.
Ed è proprio ciò che è successo ad un esercente, che pensando di ritrovarsi dinanzi a dei camerieri (anche di un certo prestigio), è stato raggirato nel modo più triste e beffardo possibile. Ecco cosa è successo esattamente.
I truffa dei finti camerieri
In pratica come riportato da padovatoday.it due soggetti sulla sessantina di origini campane con diversi precedenti alle spalle hanno raggirato un gioielliere di Padova facendosi consegnare due orologi Rolex del valore di 12.000 euro.
Uno dei due si è presentato presso l’esercizio commerciale come cameriere in servizio presso un noto ristorante della zona con tanto di grembiule da maitre. Una volta instaurato un rapporto di fiducia con la malcapitata vittima ha preso i prestigiosi orologi in cambio di una busta con all’interno delle banconote completamente false.
Le altre malefatte dei due delinquenti
Una volta resosi conto del tranello ha subito chiesto l’intervento delle forze dell’ordine raccontando loro che pochi giorni prima il soggetto in questione si era presentato in gioielleria con l’intenzione di assicurarsi gli orologi del noto brand svizzero e di pagare con altri monili in suo possesso.
Il gioielliere si era rifiutato e pochi giorni dopo il sedicente cameriere è tornato alla carica con dei “contanti”. Dopo un po’ di tira e molla per alcuni soldi mancanti è riuscito a concludere l’affare e a quel punto è scappato di fretta furia in una macchina appostata fuori il negozio dove ad attenderlo c’era l’altro suo complice più o meno della stessa età e proveniente dalla medesima regione. L’indagine della Squadra mobile ha portato però ad intercettare entrambi che avevano già agito con lo stesso modus operandi in altre città italiane come Milano, Bologna, Rimini e Mestre.