‘Mi dia il documento e la carta di credito’, dopo i finti carabinieri e i falsi avvocati ora spuntano loro | Scappa da quest’ufficio
Una nuova truffa sta facendo capolino in Italia mietendo diverse vittime. Ecco come si svolge e a cosa bisogna prestare attenzione
Le truffe sono una delle poche costanti di questa società in continua evoluzione. Purtroppo non si riesce a debellarle in maniera netta e definitiva. A giro c’è sempre qualcuno pronto ad approfittarsene del prossimo per cercare di guadagnare denaro in maniera disonesta.
Nell’ultimo periodo stava imperversando su tutte quella del finto incidente in cui è coinvolto un figlio o un nipote. Con la scusa che sia stato proprio lui a provocare il sinistro si chiedono soldi ai parenti per evitargli guai seri.
Un copione che per fortuna stanno imparando molti, basti pensare che diverse persone anziane sono riuscite a sventare questo raggiro. C’è però un’altra minaccia che sta prendendo forma e che ha come potenziali vittime non solo le persone un po’ più avanti con l’età.
Come riportato da cronachemaceratesi.it l’allarme è stato lanciato addirittura da Confartigianato in seguito ad una vicenda che ha visto coinvolto un imprenditore di Civitanova Marche località situata appunta nella provincia marchigiana di Macerata.
La truffa della finta impiegata delle Poste: come funziona
In pratica una donna che si è spacciata per un’impiegata di Poste Italiane e ha contattato un’azienda del posto facendo credere al titolare di doversi recare urgentemente presso l’ufficio postale locale per ritirare un rimborso Inps. La truffatrice ha costruito tutta una messa in scena per potare l’uomo a dama.
Prima gli ha fatto credere che il rimborso era stato inviato con un assegno presso il suo domicilio e che il postino non aveva trovato nessuno in casa, poi l’ha fatto letteralmente scattare per andare alle Poste per concludere la pratica altrimenti all’assegno sarebbe tornato all’Inps e i tempi per ottenerlo si sarebbero allungati.
Cosa fare per non cadere nella losca trappola
Una volta giunto sul posto e riscontrato che l’ufficio era chiuso ha ricontattato la finta addetta che gli ha suggerito di utilizzare lo sportello Postamat. A quel punto lo ha guidato passo per passo grazie alla fiducia che si era saputa conquistare riuscendo a raggirare l’imprenditore facendogli compiere un’operazione a suo favore.
Una vera e propria beffa che deve servire ai posteri per cercare di tenere alla larga questi personaggi insignificanti e privi di spina dorsale. La prima cosa da ricordare è che nessun operatore postale o bancario conclude operazioni di questo genere al telefono o spinge le persone ad affrettarsi. Già questi sono dei campanelli d’allarme che lasciano intendere che c’è qualcosa di marcio sotto.