Scontrino elettronico, senza questi dati rischi grosso | In arrivo una sanzione da oltre 350€: stanno controllando tutti
Si sente spesso parlare di scontrino elettronico, ma cos’è esattamente e quali sono i dati senza i quali si rischia una salata sanzione? Di seguito tutti i dettagli.
Anche nel 2024 è obbligatorio per tutti gli esercenti, lo scontrino elettronico, ovvero, la memorizzazione e la trasmissione telematica dei corrispettivi. Entrato ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2020, lo scontrino elettronico o telematico, insieme all’obbligo di fatturazione elettronica, hanno lo scopo di contrastare l’evasione fiscale.
In buona sostanza, lo scontrino digitale sostituisce il tradizionale scontrino fiscale cartaceo e trasmette telematicamente all’Agenzia delle Entrate ogni operazione di vendita.
Chiaramente, per emettere lo scontrino elettronico è necessario che gli esercenti siano dotati di un registratore di cassa telematico (RT), che rispetti determinati parametri e sia certificato e collegato all’AeD. Inoltre, per evitare salatissime sanzioni è necessario che lo scontrino contenga alcuni dati indispensabili.
Scontrino elettronico: cosa inserire per evitare sanzioni
Come abbiamo anticipato, lo scontrino elettronico è lo strumento che ha sostituito il tradizionale scontrino fiscale cartaceo, anche per quanto riguarda i dati da inserire obbligatoriamente sul documento. Proprio come specificato dal Decreto Interministeriale del 7 dicembre 2016, oltre ai consueti dati dell’emittente, lo scontrino elettronico deve obbligatoriamente contenere:
• data e ora di emissione;
• numero progressivo;
• denominazione o ragione sociale, oppure, nome e cognome dell’emittente;
• numero della Partita IVA che identifica l’emittente;
• indicazione dei beni ceduti e dei servizi resi;
• ammontare del corrispettivo complessivo e di quello pagato;
• codice fiscale o Partita IVA dell’acquirente, su sua richiesta.
In mancanza di questi dati possono scattare sanzioni molto pensanti.
Scontrino elettronico 2024: le sanzioni
Chi, volontariamente o meno, omette l’emissione del documento o parte dei dati, può incappare in pesantissime sanzioni. Secondo quanto stabilito dalla legge: “in caso di mancata o tardiva memorizzazione o trasmissione dei dati oppure se i dati comunicati sono errati o incompleti, viene calcolata una sanzione pari al 90 per cento dell’imposta. Se vi sono violazioni relative a entrambe le fasi, comunque, la sanzione applicata è unica”.
E’ previsto, inoltre, che: “se tali violazioni non influenzano la corretta liquidazione del tributo (Violazione formale), si applica una sanzione fissa di 100 € per ogni trasmissione”. Si inaspriscono le pene, qualora dovessero verificarsi 4 violazioni in giorni diversi in un periodo di 5 anni. In questo caso, infatti, oltre al rincaro della sanzione, potrebbe essere sospesa la licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, per un periodo di tempo che va dai tre giorni ad un mese, oppure da tre a sei mesi, per importi superiori a 50 mila euro.