Riunioni di condominio, non vi hanno mai detto la verità: vi sfilano 400€ senza motivo | La protesta è partita da qui
Ciò che è successo ha lasciato di sasso i condomini che si sono fatti sentire e hanno contribuito a risolvere la situazione.
Quando si vive in un condominio bisogna attenersi a maggior ragione delle regole di civile convivenza. Infatti, basta un attimo per compromettere l’equilibrio nei rapporti con gli altri condòmini e avere delle controversie.
Ci sono però dei frangenti in cui i problemi non scaturiscono da ciò che succede tra i vari individui di uno stabile, bensì da fattori esterni che in qualche modo interessano tutti coloro che lo abitano. Un esempio classico possono essere dei lavori di manutenzione mal eseguiti e che quindi creano danno a tutti.
Sulla stessa scia possiamo annoverare un caso verificatosi nella provincia di Venezia, che ha generato non pochi malumori tra diverse persone residenti in condomìni. A riportarlo è stato il sito locale veneziatoday.it.
Una vicenda dai contorni piuttosto oscuri e inquietanti che ha richiesto l’intervento della Guardia di Finanza. Andiamo a ricostruire l’accaduto analizzando quali sono state le ripercussioni per i condòmini coinvolti.
Truffa bonus facciate: la ricostruzione
Nello specifico le fiamme gialle ha eseguito un sequestro preventivo d’urgenza di circa 8 milioni e 800mila euro finalizzato a salvaguardare denaro, crediti fiscali e beni riconducibili ad una società veneziana che opera nel campo dell’edilizia, al suo rappresentante legale e al responsabile commerciale.
L’indagine è partita perché i soggetti in questione hanno ottenuto attraverso illeciti profitti e l’emissione di fatture che attestavano circostanze non veritiere la cessione l’indebita compensazione di crediti fiscali ritenuti inesistenti. A spiegarlo sono stati proprio gli agenti del corpo della Finanza.
Le conseguenze da un punto di vista economico
Andando ancora più a fondo, le agevolazioni fiscali sono state ottenute attraverso dei documenti che attestavano l’esecuzione di lavori mai realizzati o mai portati a termine. Decisive le testimonianze dei condòmini che hanno permesso di acquisire gli elementi necessari per scoprire le magagne dell’azienda edile.
Il sequestro ha riguardato nella fattispecie dei crediti d’imposta non ancora ceduti o compensati e per questo ancora giacenti nel cassetto fiscale. Il valore complessivo della confisca è pari a 6,3 milioni di euro, un furgone del valore di 28mila euro, disponibilità finanziarie pari a 330mila euro e quote societarie del valore di circa 200mila euro. Ma non è tutto. Nel computo vanno inseriti anche sei immobili del valore di 2 milioni di euro circa nelle province di Venezia e di Belluno.