‘Voglio i 100 euro che mi avete promesso’: questi lavoratori fregati in un attimo | La situazione è sfuggita di mano
Sebbene, il bonus 100 euro sia stato approvato in Consiglio dei Ministri, circolano notizie che lascia ai lavoratori l’amaro in bocca.
Il bonus 100 euro ha avuto l’ok da parte del Consiglio dei Ministri. La misura contenuta nel decreto Primo maggio, nasce per sostenere i lavoratori e le lavoratrici meno facoltose con 100 euro in più nella busta paga di gennaio 2025, per questo ribattezzato bonus befana 2025.
Le notizie che circolano in merito all’agevolazione, però, lascia l’amaro in bocca a tanti lavoratori italiani e molti sono ancora i dubbi da dissipare.
Quel che è certo è che a beneficiare del bonus befana 2025, non saranno tutti i lavoratori ma esclusivamente quelli in possesso di specifici requisiti.
Bonus befana 2025: come funziona e a chi spetta
Come ha spiegato il viceministro all’Economia, da quanto riportato da italiaoggi.it, Maurizio Leo, il bonus befana 2025: “è un beneficio che vogliamo dare alle famiglie che hanno un reddito che non supera i 28 mila euro”. Il contributo, dunque, viene riconosciuto esclusivamente ai lavoratori con reddito complessivo inferiore a 28 mila euro e con almeno un figlio a carico.
Nello specifico, ha diritto al bonus di 100 euro in busta paga chi è un lavoratore dipendente, ha un coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico. Il beneficio viene riconosciuto anche alle famiglie monogenitoriali, sempre a patto che ci sia almeno un figlio a carico. Non sono ancora chiare le modalità per presentare la richiesta, ma con molta probabilità saranno analoghe alla richiesta di esenzione dei fringe benefit. Questo significa che l’erogazione del contributo va chiesta al proprio datore di lavoro che, sarà poi rimborsato dallo Stato attraverso una detrazione dalle tasse.
Bonus befana 2025: le ultime precisazioni
La platea di beneficiare del bonus befana è parecchio ristretta rispetto ad altri bonus concessi ai lavoratori. Infatti, resta escluso dal contributo chi ha un reddito fino a 8.500 euro l’anno. Chi fa parte della “no tax area” non potrà richiedere il bonus, questo perché non pagando tasse non può avere uno sconto sulle tasse.
Ma la misura non lascia l’amaro in bocca solo ai lavoratori con redditi bassi. La delusione potrebbe arrivare anche per chi riceverà l’importo. Infatti, sebbene si tratti di una detrazione fiscale e come tale dovrebbe essere netta, il bonus potrebbe essere tassato al 23%, ovvero, l’aliquota IRPEF per i redditi fino a 28 mila euro. A confermarlo, anche il viceministro Leo: “Si applica il 23% delle tasse, quindi saranno circa 77 euro, ma se il contribuente ha qualche detrazione o deduzione, siamo più o meno a 80 euro”. In altre parole, bonus da “quasi” 100 euro!