Cibo contaminato, lo mangiavi sempre a pranzo ma ora devi buttarlo via | L’intossicazione è inevitabile
Il cibo non è più sicuro, questo emerge dai dati di ogni parte del mondo. Ecco cosa è meglio non mangiare per stare alla larga da un’intossicazione alimentare.
L’intossicazione alimentare è una condizione che può avere conseguenze anche piuttosto serie. Questo evento può verificarsi nel caso in cui venga ingerito del cibo contaminato da agenti tossici.
I sintomi possono essere diversi, a seconda del tipo di alimento ingerito e alla quantità. Normalmente, comunque, si manifestano a poche ore di distanza dall’ingestione. Tra i più comuni: mal di testa, vomito, mal di stomaco, dissenteria, inappetenza, capogiri. Meno comunemente si presentano sintomi come: aumento della temperatura corporea, brividi di freddo, debolezza e dolori muscolari.
Sebbene, nella stragrande maggioranza dei casi, l’intossicazione alimentare non rappresenta un pericolo letale, e tende a regredire nell’arco di 12 – 48 ore, in alcuni casi può avere conseguenze piuttosto serie.
Ecco perché è importante prestare attenzione a ciò che mangiamo. Secondo alcuni dati, provenienti da ogni parte del mondo, molti cibi non sono più sicuri. Vediamo quali sono i numeri e come evitare rischi per la nostra salute.
Intossicazione alimentare: i dati allarmanti
Come abbiamo anticipato, generalmente i sintomi da intossicazione alimentare tendono a regredire nell’arco di 12 – 48 ore. Tuttavia, può capitare che si incappi in conseguenze anche piuttosto serie per la nostra salute. Ecco perché, è importante essere estremamente attenti ai cibi che ingeriamo.
Secondo recenti dati, le contaminazioni alimentari sono sempre più diffuse. Si stima che nel 2023 più di 1000 persone e 500 bambini si siano ammalate e siano rimasti uccisi da focolai legati a prodotti alimentari che non sono stati richiamati. Una ricerca del Fondo per l’Istruzione del Public Interest Research Group (PIRG), i ritiri di prodotti alimentari sarebbero aumentati a dismisura, sfiorando addirittura l’8% in più rispetto agli anni precedenti. Un dato allarmante che dovrebbe far riflettere, soprattutto, i produttori accusati di non utilizzare a dovere i controlli necessari.
Allarme alimentare: quali rischi corriamo
Come conferma la ricerca del Fondo per l’Istruzione del Public Interest Research Group, i ritiri alimentari sono aumentati a dismisura nel 2023, registrando un +8% rispetto agli anni precedenti. Del resto i rischi sono altissimi e ad avere la peggio, soprattutto, i più piccoli. Sarebbero oltre 500 i casi registrati solo lo scorso anno.
E’ estremamente importante, quindi, essere sempre informati sui diversi richiami alimentari. In questo modo, potremmo essere certi della bontà dei prodotti acquistati, e stare alla larga da seri pericoli per la nostra salute.