Agenzia delle Entrate, rivoluzione per tutti i cittadini: “Devo pagare 230€ in più” | Tutta colpa degli affitti
Cosa cambia per quanto riguarda gli affitti nel 2024. Tutte le novità che ha comunicato l’Agenzia dell’Entrate sotto questo punto di vista.
La tematica degli affitti in Italia è sempre molto delicata e ogni anno si susseguono delle novità importanti in merito. In particolar modo sono quelli brevi a lasciare in dote maggiori grattacapi da un punto di vista burocratico.
Anche per il 2024 sono state introdotte una serie di innovazioni tutte da scoprire sia per chi ha intenzione di affittare sia per chi è alla ricerca di una casa da poter prendere in locazione. L’ultima Legge di Bilancio infatti ha cambiato diverse carte in tavola sotto questo punto di vista.
L’Agenzia dell’Entrate tramite la circolare numero 10/E del 10 maggio ha fornito tutte le info del caso per capire cosa cambia per le locazioni nel 2024. Non resta che andare a vedere quali sono quelle di maggior rilievo.
Prima di addentrarci in questa materia non propriamente semplice è specificare che seppur non siano molte le variazioni, possono risultare abbastanza determinanti ai fini dei rapporti contrattuali tra le parti al momento dell’affitto.
Affitti brevi: tutti i cambiamenti del 2024
Di fatto ciò che è bene tenere a mente sono le nuove disposizioni, come riportato da idealista.it, per quanto riguarda la cedolare secca e gli intermediari. Per quanto riguarda il primo aspetto resterà tutto invariato per quanto riguarda per la prima o unica abitazione affittata per cui è prevista l’aliquota del 21%.
Passando al secondo aspetto, si dovranno osservare delle nuove regole per gli intermediari immobiliari e i gestori di portali telematici di locazione, che al momento del pagamento al locatore dovranno comunque operare in qualità di sostituti d’imposta una ritenuta del 21% a titolo di acconto sull’ammontare dei canoni.
Le info sulla cedolare secca e intermediari
Diverso è il discorso per il secondo immobile per cui è prevista la cedolare secca con aliquota al 26%. Si applica sui redditi di locazione maturati a partire dal 1 gennaio 2024, a prescindere dalla data di stipula del contratto di locazione.
Ritornando agli intermediari, quelli non residenti nell’Unione Europea che però hanno una stabile organizzazione in Italia operano attraverso la stessa ritenuta. Diverso il discorso per i soggetti residenti in uno stato membro dell’UE che non hanno invece un’organizzazione stabile nel nostro Paese. Quest’ultimi possono adempiere direttamente agli obblighi o nominare un rappresentante fiscale in Italia. Insomma ci sono diversi aspetti che bisognerà tenere a mente nei prossimi mesi quando si deciderà di affittare una casa.