Addio pesci, qui non li troverai più: sono spariti per sempre | Puoi mangiare solo questa specie
La situazione di un importante bacino fluviale è diventata piuttosto preoccupante e sta compromettendo la flora e la fauna.
Le azioni dell’uomo alle volte possono avere degli effetti deleteri sulla natura. Basta vedere cosa sta succedendo con i cambiamenti climatici che stanno imperversando in maniera consistente e stanno creando diversi grattacapi all’intero ecosistema.
Per questo laddove sia ancora possibile fare qualcosa è bene non lasciare nulla di intentato. D’altronde se vogliamo lasciare un mondo migliore ai nostri discendenti dobbiamo necessariamente agire adesso. Non si può perdere ulteriormente tempo.
In questa sede andremo ad analizzare qualcosa di piuttosto spiacevole che sta accadendo adesso in un corso d’acqua dell’Italia settentrionale. Una situazione che sta sfuggendo di mano e sta provocando la morte di diverse specie.
Si tratta della Piave Vecchia antico alveo dello storico fiume Piave, che in questa fase versa in uno stato non propriamente benevolo. Ecco cosa sta succedendo nel dettaglio in quest’area da sempre fiore all’occhiello del nostro paese.
Piave vecchia: cosa sta succedendo
Stando a quanto riportato da nuovavenezia.geolocal.it, i residenti di San Donà avrebbero segnalato varie anomalie tra cui odori nauseanti, alghe giganti, moria di diversi esemplari di pesci e acqua che ristagna in assenza di un buon ricambio tra le porte della Piave Nuova e Vecchia.
Un quadro drammatico che senza un intervento appropriato potrebbe provocare dei danni irreparabili alla flora e alla fauna di questo ambiente unico e prezioso. Le forze politiche del posto hanno chiesto alla Regione che siano sempre aperte le porte idrauliche sistemate di recente per garantire il ricambio dell’acqua.
Il disperato allarme da parte delle istituzioni
A tal proposito ecco cosa hanno dichiarato in coro il sindaco Teso e l’assessore di San Donà Gianluca Forcolin:“La situazione in cui versano le acque della Piave Vecchia dopo la chiusura delle porte idrauliche continua a essere preoccupante. Chiediamo un intervento urgente agli enti competenti per la celere risoluzione del problema”.
Alla base di questo spiacevole avvenimento c’è secondo i politici locali la mancata apertura delle porte idrauliche, che secondo il loro parere dovrebbero essere aperte almeno nelle ore notturne. Ciò però non è avvenuto e nessun organo di competenza ha dato una spiegazione in merito. Per questo l’auspicio di chi si sta battendo per questa nobile causa è che la Regione prenda in mano le redini della situazione e risolva una volta per tutte questo problema abbastanza considerevole.