Trigliceridi alti, stai mangiando male e non lo sapevi: segui questo piano alimentare e ti salvi per sempre | E’ semplicissimo
Avere i trigliceridi alti può causare l’insorgenza di gravissime malattie, potenzialmente letali. Ecco perché è importante tenerli a bada, in particolare, con l’alimentazione.
I trigliceridi sono dei tipi di grassi presenti nel sangue utili ad immagazzinare le calorie inutilizzate e a fornire energia all’organismo, tuttavia, avere dei valori superiori agli standard è molto rischioso per la salute.
In particolare, avere dei valori dei trigliceridi superiori a 200 mg/dL, aumenta le probabilità di incappare in malattie cardiovascolari come: trombosi, coronaropatia, angina pectoris e infarto. Inoltre, può intaccare la salute di reni e fegato.
Le cause possono essere diverse, generalmente, dipende da un fattore genetico, ma può influire negativamente anche l’alimentazione. Mangiare male, anche senza esserne consapevoli, espone ad un grosso pericolo per la salute.
Al contrario, seguire una sana e corretta alimentazione, non solo aiuta a prevenire questa condizione, ma contribuisce efficacemente anche a curarla.
Trigliceridi alti: come rimediare
Avere un livello alto di trigliceridi può essere molto pericoloso per la salute, per questo, ai primi campanelli d’allarme e necessario intervenire e normalizzarli.
Per dire addio all’ipertrigliceridemia è necessario seguire uno stile di vita sano e praticare un’attività fisica. A chi è affetto da questa condizione, gli esperti suggeriscono di evitare il consumo di bevande alcoliche e quello di zuccheri semplici. Va limitato anche l’apporto calorico e di grassi saturi. Al contrario, va privilegiato il consumo di pesce almeno 2 – 3 volte a settimana e alimenti ricchi di antiossidanti. Vediamo nel dettaglio, cosa mangiare in caso di trigliceridi alti.
Ipertrigliceridemia: la dieta da seguire
Per normalizzare i valori dei trigliceridi è indispensabile seguire una corretta alimentazione. In caso di ipertrigliceridemia è meglio mangiare: pesce, pollame senza pelle, carni magre (coniglio, lepre, vitello, manzo, agnello), albume, yogurt scremato e alcuni prodotti lattiero caseari a basso contenuto di grassi, latte parzialmente scremato, legumi, pane integrale, riso integrale, pasta integrale, ortaggi e insalate, olio di oliva e di semi, aceto. Vanno tenuti alla larga, invece: le carni grasse, le viscere di animali, il tuorlo d’uovo e la panna, i frutti di mare, i cibi fritti e dolci.
Come sempre quando si parla di questo tipo di disturbi è bene sottolineare l’importanza della prevenzione. Dunque, è consigliabile controllare periodicamente i valori ematici, tra cui il colesterolo totale, HDL, LDL e i trigliceridi. E’ consigliato, inoltre, soprattutto in caso di livelli molto elevati, di chiedere il parere del proprio medico curante o di uno specialista.