Truffa della posta | Squilla il telefonino, è una truffa e non te ne sei accorto: per evitare il peggio hai una sola possibilità
Una nuova campagna di smishing minaccia gli italiani. A lanciare l’allerta l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Ecco come evitare il peggio.
Sebbene, con l’avvento delle app di messaggistica e dei social media, gli SMS abbiano perso gran parte del loro appeal, non significa che non vengano più utilizzati o che diventino delle esche utilizzate dai cyber criminali per mettere in atto le loro truffe.
Proprio, di recente infatti, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha lanciato una nuova allerta su una campagna di smishing che “sfrutta nomi e loghi riferibili ai servizi erogati da Poste Italiane”.
In realtà, si tratta solo di una trappola con la quale i malfattori del web, cercano di convincere i malcapitati utenti a scaricare malware o condividere informazioni sensibili. Ecco perché, l’organizzazione ha reso noto agli utenti il meccanismo che si cela dietro quest’inganno e ha dispensato dei consigli per evitare il peggio.
Truffa della Posta: come funziona
Di recente, un gruppo di cyber criminali cerca di ingannare gli utenti, per indurli a scaricare malware oppure a fornire informazioni personali, fingendosi Poste Italiane. Il mezzo utilizzato sono gli SMS, come evidenziato dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale “da un numero con prefisso +63, riferibile allo stato delle Filippine”, dove si comunica l’impossibilità di recapitare un pacco a causa di insufficienti informazioni di contatto.
Per cui, i truffatori invitano le malcapitate vittime a cliccare “una landing page malevola, riportante loghi e riferimenti a Poste Italiane”, dove viene chiesto di compilare un form con i propri dati sensibili, per poter effettuare la consegna. Oltre alle classiche informazioni, l’organizzazione sottolinea che viene chiesto anche “l’inserimento dei dati della carta di credito per l’addebito di 0,98 euro come commissione per la fruizione del servizio”. Insomma, una trappola che mette in pericolo, non solo i nostri dati sensibili, ma anche il nostro conto corrente. Vediamo come evitare il peggio.
Come evitare la trappola
L’agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha dispensato alcuni consigli per evitare di cadere nella rete dei malfattori. L’ACN si raccomanda di “verificare scrupolosamente i mittenti delle comunicazioni ricevute e la relativa attendibilità”.
Inoltre, si consiglia di tenere alta la guardia quando si incappa in siti su cui vengono richiesti i propri dati bancari. Quindi, occhio al prefisso, se dovesse essere quello delle Filippine, è molto probabile che a contattare non sia Poste Italiane ma un malintenzionato.