Toxic Love, perché siamo attratti da persone orribili? | Risponde la scienza
Spesso ci leghiamo a persone che ci fanno del male, ma perché accade? Ecco spiegata la ragione scientifica dietro all’amore tossico.
Le relazioni umane, complesse e sfaccettate, spesso ci trovano vulnerabili di fronte a persone che si rivelano tossiche.
Che si tratti di amicizia, relazioni amorose o professionali, la presenza di individui tossici può minare il nostro benessere emotivo e mentale.
Ma cosa rende queste persone così irresistibili e perché è così difficile liberarsene?
Scoprire come identificare questi elementi è il primo passo di un percorso di prevenzione e autoconservazione: ecco alcuni consigli utili.
È tutta questione di chimica
Quando viviamo esperienze positive, come gesti romantici o momenti di intimità, il nostro cervello rilascia dopamina, un neurotrasmettitore associato al piacere. Questa sensazione di piacere crea un legame emotivo con la persona coinvolta, aprendo la strada a una dipendenza affettiva. La tattica del “love bombing”, iniziale sovraccarico di attenzioni da parte del partner tossico, stimola ulteriormente il rilascio di dopamina, creando un circolo vizioso di piacere e frustrazione. Ma il potere della dopamina non si esaurisce qui.
La sua azione è amplificata quando la ricompensa è intermittente, ovvero quando il piacere non è costante. Questo spiega perché i comportamenti altalenanti dei partner tossici, che alternano momenti di affetto a periodi di totale disinteresse, possono rendere la relazione ancora più coinvolgente. Oltre alla dopamina, c’è un altro ormone che gioca un ruolo chiave nelle relazioni affettive: l’ossitocina. Questo ormone, noto anche come “ormone dell’amore”, viene rilasciato durante l’intimità fisica e promuove il legame emotivo tra le persone. È lo stesso ormone che favorisce il legame tra madre e figlio dopo il parto. La presenza di ossitocina in una relazione con una persona tossica può rendere difficile per la vittima riconoscere i comportamenti dannosi, poiché promuove fiducia e attaccamento.
Impariamo a riconoscere le persone tossiche
Ma come possiamo riconoscere una persona tossica? Non esiste una definizione universale, ma ci sono tratti comuni che possono aiutare a identificarle. Il narcisismo, ad esempio, porta le persone a essere egoiste e incapaci di empatia, mentre i manipolatori relazionali cercano di controllare gli altri per soddisfare i propri bisogni. L’invidia, la costante critica e la tendenza a imporre il proprio punto di vista sono altri segnali di tossicità.
Il primo passo per affrontare una relazione tossica è riconoscere i segnali di avvertimento. Le relazioni sane sono basate sul supporto reciproco, mentre quelle tossiche sono caratterizzate da competitività, manipolazioni e sensi di colpa. Il controllo e l’invasione della privacy sono altre bandiere rosse da tenere d’occhio. Affrontare una relazione tossica può essere difficile, ma è essenziale per il proprio benessere emotivo e mentale. Raggiungere una maggiore consapevolezza dei meccanismi mentali coinvolti nelle relazioni tossiche e imparare a riconoscere i segnali di avvertimento può essere il primo passo verso la guarigione e il recupero della propria autostima.