Non creiamo confusione: tra invalidità e legge 104 esiste una netta differenza, ma sei sicuro di conoscerla? Te la spieghiamo noi.
Che si tratti di una situazione che viviamo in prima persona o meno, sentiamo spesso parlare sia di invalidità civile che di Legge 104.
La confusione tra questi due termini è diffusa e comprensibile, dato che entrambi i riconoscimenti richiedono un certificato medico iniziale e coinvolgono benefici socio-economici.
Tuttavia, è fondamentale comprendere le distinzioni tra le due forme di assistenza per assicurarsi di ricevere i benefici corretti e massimizzare il supporto disponibile.
Con una corretta comprensione delle leggi e una preparazione accurata della documentazione, è possibile ricevere il supporto di cui si ha bisogno per affrontare le sfide legate alla disabilità o all’invalidità.
L’invalidità civile, regolata dalla Legge n. 118 del 30 marzo 1971, è destinata a coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa o dell’autonomia personale a causa di una menomazione fisica o mentale. Questo riconoscimento può essere totale o parziale, a seconda del grado di invalidità, e comporta benefici economici come la pensione d’invalidità civile o l’assegno di assistenza. La pensione è riservata a coloro con un grado di invalidità del 100%, mentre l’assegno è per quelli con un grado di invalidità compreso tra il 75% e il 99%. È importante notare che l’invalidità civile non impedisce necessariamente l’inserimento nel mondo del lavoro, ma riflette la difficoltà nell’esecuzione delle normali attività quotidiane.
D’altra parte, la Legge 104/92, conosciuta anche come “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, si concentra sulle difficoltà di inserimento sociale delle persone con disabilità. Questa legge offre una serie di benefici economici, fiscali e lavorativi per aiutare le persone disabili e le loro famiglie. Include agevolazioni fiscali, indennità di accompagnamento, permessi lavorativi retribuiti e congedi straordinari per coloro che assistono familiari con handicap grave.
È essenziale capire che mentre l’invalidità civile si basa sulla riduzione della capacità lavorativa, la Legge 104 si concentra sulle difficoltà di integrazione sociale causate dalla disabilità. Pertanto, una persona potrebbe essere considerata invalida civile senza necessariamente essere coperta dalla Legge 104 e viceversa. Quando si cerca il riconoscimento di una o entrambe le forme di assistenza, è necessario presentare una domanda all’INPS e sottoporsi a una valutazione da parte di una commissione medica. È importante preparare accuratamente la documentazione e essere consapevoli dei requisiti specifici per ciascun tipo di riconoscimento.
Tuttavia, la confusione può sorgere quando i medici richiedono un unico certificato per entrambe le valutazioni. Questo approccio può semplificare il processo, ma aumenta il rischio che alcuni dettagli sfuggano durante l’esame medico. Per ridurre questo rischio, è consigliabile preparare la documentazione come se le visite fossero separate, fornendo alla commissione medica tutte le informazioni necessarie per entrambi i riconoscimenti. Se la richiesta di riconoscimento viene respinta o non soddisfa le aspettative, è possibile presentare un ricorso entro sei mesi dalla ricezione della decisione. Affidarsi a un esperto può essere utile per garantire un ricorso tempestivo e ben argomentato.