L’assegno pensionistico di febbraio 2024 potrebbe non arrivare mai per alcuni pensionati. Per fortuna, un modo per evitarlo c’è. Ecco cosa fare.
Alcune categorie di pensionati rischiano lo stop dell’assegno, a causa del mancato espletamento di un importante adempimento. Nello specifico, c’è un documento da presentare all’INPS entro febbraio, da parte dei pensionati che non hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi.
In questo caso, però, l’erogazione degli assegni pensionistici è strettamente collegata all’invio del modello Red, ICRIC, ICLAV o Acc – As / Ps, pertanto, il mancato rispetto della procedura potrebbe portare alla sospensione della pensione.
In passato, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale provvedeva ad inviare una comunicazione ai diretti interessati, ma ora spetta ai pensionati provvedere all’invio del modulo per dimostrare di essere ancora in possesso dei requisiti necessari e delle condizioni richieste per ottenere il pagamento dell’assegno. Vediamo allora, chi sono i pensionati a rischio e qual è la procedura da seguire.
Rischia di saltare il pagamento della pensione di febbraio 2024 per alcune categorie di contribuenti. Il motivo è la mancata presentazione di un importante documento. A rischio stop, il pagamento delle pensioni di invalidità civile, dell’indennità di accompagnamento, degli assegni e delle pensioni sociali, che come molti sanno dipendono dal possesso di specifici requisiti.
In passato era l’INPS ad inviare ai diretti interessati la comunicazione con il modulo da compilare e consegnare, ma ora spetta ai pensionati, attraverso l’invio delle dichiarazioni di responsabilità, cioè tramite il modello RED, ICRIC, ICLAV o Acc – As o Ps, dimostrare di essere ancora nelle condizioni richieste per poter ricevere l’assegno. La procedura deve essere completata entro il 20 febbraio 2024 ed è possibile sbrigare questa pratica burocratica in diversi modi. Il contribuente può agire in totale autonomia attraverso il servizio dedicato sul portale web dell’INPS. In questo caso, basterà accedere ai servizi INPS tramite SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) oppure CNS (Carta Nazionale dei Servizi). In alternativa, è possibile rivolgersi ad un CAF (Centro di Assistenza Fiscale) o un ente di patronato.
Attenzione, dunque, ai termini di scadenza da rispettare e al documento da presentare. Il mancato invio o un suo ritardo, potrebbe causare la sospensione della pensione già a partire dal mese di febbraio.