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Mangeresti del pane fatto coi grilli? | Nutrinsect: il futuro dell’alimentazione sostenibile

Una produzione che guarda il futuro. – Solofinanza.it

La frontiera dell’alimentazione sostenibile sono gli insetti: ecco perché dobbiamo mettere da parte pregiudizi e disgusto.

L’industria alimentare sta affrontando una rivoluzione silenziosa, guidata da innovatori come Jose Cianni, fondatore e CEO di Nutrinsect.

Con il recente ottenimento dell’autorizzazione per il primo allevamento di farina di grillo in Italia, Cianni sta aprendo nuove strade nell’approvvigionamento sostenibile di proteine.

Situato a Montecassiano, un capannone industriale di quattromila metri quadrati, Nutrinsect sta progettando di produrre una tonnellata di farina di grilli al mese.

Questo non è solo un progetto ambizioso, ma una risposta alle crescenti esigenze alimentari globali, con un occhio attento alla sostenibilità ambientale.

Il ciclo vitale della produzione di Nutrinsect: costi contenuti

La storia di Nutrinsect inizia con i primi diecimila grilli acquistati in Germania dai fratelli Cianni quattro anni fa. Dopo la schiusa, gli insetti sono sistemati in scatoloni, dove formano le loro colonie. Vivono in un ambiente controllato a una temperatura costante di trenta gradi, seguendo il ritmo naturale del sole. L’alimentazione e l’approvvigionamento d’acqua avvengono automaticamente, garantendo un processo efficiente e sostenibile. Quando i grilli raggiungono i trenta giorni di vita, vengono trasferiti in una stanza speciale, dove, seguendo il ciclo naturale, vengono refrigerati e poi congelati.

Questo processo non solo garantisce un prodotto di alta qualità, ma richiede solo 5 litri d’acqua per produrre un chilo di farina di grillo, a fronte dei 15.000 litri necessari per la carne rossa. Il consumo energetico è paragonabile a quello di una gelateria, con un costo di duemila euro al mese. La farina di grillo prodotta da Nutrinsect è una fonte eccellente di proteine, componendo il 60% del prodotto finale. Con un sapore che ricorda semi di zucca e noci, il costo di 60 euro al chilo potrebbe sembrare elevato, ma bisogna considerare che la farina di grillo non è destinata a essere utilizzata da sola. Le normative dell’Unione Europea stabiliscono che possa costituire dal 5 al 15 per cento del peso totale in diverse preparazioni, come biscotti o pasta.

Un pacco di farina di grillo: sembra assurdo, ma è solo il futuro. – Solofinanza.it

Joe Bastianich abbatte il pregiudizio degli italiani

Nonostante l’entusiasmo di Cianni e di coloro che credono nella sostenibilità alimentare, c’è ancora diffidenza nei confronti degli insetti come fonte di cibo. Molti ritengono che gli insetti siano sporchi o provenienti da luoghi poco igienici. Tuttavia, Cianni sottolinea che gli insetti crescono in un ambiente asettico, e l’intera filiera di produzione è italiana. Anche se la farina di insetti potrebbe non avere ancora un grande appeal gastronomico, figure di spicco come l’imprenditore Joe Bastianich vedono un futuro luminoso per questa nuova frontiera alimentare.

Bastianich afferma che la farina di insetti può diventare una fonte importante di proteine sostenibili ed economiche, offrendo una soluzione per nutrire una popolazione mondiale destinata a superare i nove miliardi di abitanti. Nonostante le sfide di accettazione nei palati, Bastianich suggerisce che le farine proteiche di insetti potrebbero essere integrate in vari prodotti alimentari, fornendo un’alternativa nutriente per milioni di persone malnutrite.