Ictus, arriva il farmaco che ne riduce il rischio: la sensazionale scoperta
Una recente ricerca americana ha scoperto un nuovo farmaco anti – coagulazione molto efficace nel ridurre il rischio di ictus. Di seguito tutti i dettagli sulla sensazionale scoperta.
Ogni anno in Italia si contano circa 200 mila casi di ictus. Stando ad alcune stime, è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie e rappresenta la prima causa di invalidità.
Quando si parla di ictus, ci si riferisce ad una brusca interruzione della circolazione cerebrale a seguito di una lesione dei vasi sanguigni di questa zona. Purtroppo, si tratta di un fenomeno in crescita costante, principalmente, per l’invecchiamento della popolazione e l’adozione di stili di vita scorretti. Gli esperti, infatti, ipotizzano che l’incidenza di ictus possa aumentare progressivamente negli anni.
Considerato che, normalmente, l’ictus è un evento improvviso e può evolvere in pochi minuti con conseguenze molto gravi sul soggetto colpito, come per altre patologie, è vivamente raccomandata la prevenzione, agendo sui fattori di rischio. Dunque, sebbene queste regole protettive non rappresentino la garanzia che la malattia venga evitata, gli specialisti consigliano di non fumare, limitare il consumo di alcolici, seguire una corretta alimentazione, praticare regolarmente attività fisica ed evitare situazioni di stress. Ma ad allontanare il rischio di ictus è arrivato anche un nuovo farmaco. Nel prossimo paragrafo vediamo di cosa si tratta.
Ictus: il nuovo farmaco che ne riduce il rischio
Un recente studio, pubblicato su The Lancet Neurology, ha dimostrato che la somministrazione di farmaci anti – coagulazione ai pazienti colpiti da ictus abbasserebbe significativamente il rischio di recidiva.
I ricercatori, dopo aver esaminato i risultati di 2.300 partecipanti, hanno scoperto che chi aveva ricevuto un regime di farmaci anti – coagulazione insieme a diversi dosaggi di milvexian, un farmaco progettato per inibire il fattore XI, presentava un rischio inferiore di ictus rispetto al placebo.
“Sembra che il farmaco funzioni per prevenire l’ictus clinico – ha spiegato Bernstein coautore dello studio – non lo sappiamo con certezza, ma sembra che sia così, e questo ci ha permesso di scegliere una dose che raggiunga il punto giusto di riduzione del rischio di ictus senza aumentare il rischio di sanguinare troppo”. “Ora che siamo in grado di utilizzare questi dati per identificare una dose che raggiunga il punto giusto – ha aggiunto il ricercatore – il passo successivo è quello di fare un ampio studio randomizzato in cui i pazienti ricevono la terapia standard o la terapia standard più questo farmaco e vedono a 90 giorni se hanno meno ictus senza più sanguinamento”. “Se ciò dovesse accadere – ha concluso Bernstein – avremo un nuovo agente per aiutare a prevenire che i pazienti abbiano ictus sotto il nostro naso, cosa che accade attualmente”.