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Alzheimer, un test cambia tutto | Malattia diagnosticata prima che compaiano i sintomi

La rivoluzione di un esame che rivela i sintomi dell’Alzheimer. – Solofinanza.it

L’incubo della demenza senile ha un nuovo sfidante: un test di diagnostica di recente sviluppo che può aiutare la prevenzione.

Con l’avanzare degli anni dobbiamo fare i conti con la comparsa, in noi o nei nostri cari, di malattie degenerative.

Alcune di esse sono considerate incurabili a causa della loro natura silenziosa, che le rende difficili da diagnosticare nella finestra di tempo necessaria a limitarne o rallentarne gli effetti.

Un recente studio pubblicato su JAMA Neurology annuncia una rivoluzionaria novità nel campo della diagnosi precoce dell’Alzheimer, la forma più comune di demenza.

La società californiana ALZpath ha sviluppato un test diagnostico innovativo denominato pTau217, capace di individuare l’Alzheimer addirittura decenni prima della comparsa dei sintomi.

pTau217, un esame del sangue rileva i sintomi di demenza

Il pTau217 è un esame del sangue che rileva con elevata precisione i livelli di proteina Tau fosforilata al residuo 217, un biomarcatore ematico strettamente correlato all’insorgenza della demenza, le cui variazioni possono essere identificate molti anni prima della manifestazione dei sintomi della malattia. Ciò che rende questo test particolarmente rivoluzionario è la sua non invasività, se confrontato con i test del liquido cerebrospinale attualmente disponibili.

Mentre questi ultimi richiedono una dolorosa procedura di rachicentesi, il test pTau217 può essere eseguito mediante un normale prelievo di sangue, rendendolo meno traumatico e più accessibile. Inoltre, il suo costo, stimato tra 200 e 500 euro, lo rende più economico rispetto alle procedure attuali. Il test è già in uso in laboratori di tutto il mondo e si prepara a diventare ampiamente disponibile per uso clinico.

Grazie a pTau127 è possibile “prendere la malattia per tempo”. – Solofinanza.it

La scienza commenta: accessibilità e accuratezza per tutti

Secondo lo studio appena pubblicato, il test pTau217 mostra un‘accuratezza diagnostica elevata, comparabile a quella dei test del liquido cerebrospinale. Risulta essere accurato fino al 96% nell’individuare livelli elevati di beta amiloide e fino al 97% nel prevedere gli accumuli di tau nel cervello. Nicholas Ashton, professore di neurochimica presso l’Università di Göteborg in Svezia e autore principale dello studio, commenta: “La cosa impressionante di questi risultati è che l’esame del sangue era altrettanto accurato quanto i test avanzati come i test del liquido cerebrospinale e le scansioni cerebrali nel mostrare la patologia del morbo di Alzheimer nel cervello”.

I professori Kaj Blennow e Henrik Zetterberg dell’Università di Göteborg, coautori dello studio, sottolineano l’importanza di questi risultati nel contesto dei biomarcatori ematici dell’Alzheimer. Essi aprono la strada all’uso clinico del test pTau217, fornendo una preziosa risorsa per gli operatori sanitari nella diagnosi precoce del morbo di Alzheimer. Il dottor Andreas Jeromin, direttore scientifico di ALZpath, sottolinea come il test possa aiutare gli operatori sanitari a determinare la presenza di placche amiloidi nel cervello, un segno distintivo dell’Alzheimer. Questa capacità diagnostica non solo offre un aiuto vitale nella gestione medica, ma assume un ruolo ancor più critico con l’avvicinarsi di nuovi trattamenti più accessibili per la malattia.