Andiamo a scoprire dove si verifica questa dinamica decisamente clamorosa e quali ragioni culturali, sociali e psicologiche ci sono dietro
Solitamente le coppie sposate e non dormono nello stesso letto. D’altronde condividere il momento del riposo è uno degli aspetti più belli e romantici della vita di coppia. A quanto pare però non per tutti è così. Esistono infatti dei contesti dove le i partner hanno i letti separati e vivono questa cosa nella maniera più normale del mondo.
Ovviamente si tratta di un’impostazione culturale radicata, che ai nostri occhi appare anni luce lontana. Per questo è bene capire dove è comune questa dinamica e quali sono i motivi sociali e tradizionali che hanno portato alla diffusione di questa pratica che agli occhi di tanti può sembrare paradossale.
Probabilmente è più che intuibile qual è il teatro di questo sorprendente scenario. Trattasi del Giappone, dove secondo delle antiche e per certi versi affascinanti usanze le coppie sposate dormono addirittura in stanze separate. Generalmente le case giapponesi sono progettate con stante multifunzionali, dove il letto durante il giorno viene riposto.
In questo modo la camera da letto si trasforma in tutt’altro genere di ambiente. Una sorta di spazio proprio che anche quando ci si unisce in matrimonio si vuole assolutamente mantenere. Inoltre per quanto concerne il letto nella cultura nipponica è considerato un luogo di puro riposo separato dalle attività sessuali, che vengono associate per lo più ad hotel e sorgenti termali.
La separazione tra spazi di sonno e luoghi dell’intimità è un segno di profondo rispetto per la pulizia e l’igiene. Aspetti considerati sacri dai giapponesi. L’altro punto centrale è il lavoro. Nel paese del Sol Levante i ritmi di questa attività sono piuttosto frenetici. Ragion per cui può capitare che i coniugi abbiano orari diversi e uno dei due rincasi quando l’altro già dorme.
Ciò fa si che ci sia davvero poco spazio per la vita familiare. D’altronde i giapponesi educano i loro bambini a dormire da soli fin da piccoli rafforzando così un senso di autonomia che mantengono nel tempo. Questo modus operandi di fatto rende più solita la propria individualità e quindi anche da adulti non si nutre l’esigenza di condividere il proprio spazio di riposo. Il tocco finale è dato dalla riservatezza dei rapporti tra uomini e donne, basti pensare che i circoli sociali sono ancora divisi in base al sesso d’appartenenza.