Buoni fruttiferi di Poste Italiane, tutto quello che c’è da sapere prima di investire
Se decidi di investire e vuoi farlo in sicurezza, il buono fruttifero di Poste Italiane è la scelta giusta: la guida completa.
In un contesto di risparmio reso sempre più complicato da fluttuazioni di tasso e difficoltà economiche, va detto che esistono prodotti su cui vale la pena investire grazie alla loro sicurezza consolidata nel tempo.
Uno di questi prodotti è il Buono Fruttifero di Poste Italiane, nati nel 1924 e tutt’oggi molto apprezzato.
Questo prodotto, garantito dallo Stato Italiano, presenta numerosi vantaggi, tra cui la flessibilità e una tassazione agevolata che lo rende particolarmente allettante per gli investitori.
Comprenderne al meglio funzionamento e tassazione può rivelarsi il primo passo per un buon investimento a lungo termine: ecco come funziona.
Buono fruttifero, perché conviene?
Una delle principali caratteristiche che rendono il Buono Fruttifero attraente è la sua flessibilità. Gli investitori possono richiedere il rimborso in qualsiasi momento, comprensivo di interessi accumulati. Questa caratteristica lo differenzia da molti altri strumenti finanziari e offre una maggiore liquidità agli investitori. Nonostante un inizio del 2024 segnato da un ribasso dei tassi di interesse, l’aspettativa è che nel corso dell’anno possano essere attivate promozioni accattivanti per mantenere il prodotto competitivo sul mercato.
La varietà di opzioni disponibili è un altro punto forte del Buono Fruttifero. Con diverse opzioni con rendimenti e durate diverse, gli investitori possono scegliere quello che meglio si adatta alle proprie esigenze finanziarie. È possibile monitorare il guadagno previsto utilizzando il simulatore disponibile sul sito di Poste Italiane, che consente di calcolare il valore del Buono alla scadenza, tenendo conto della tassazione degli interessi.
Puoi attivarlo anche dall’estero e cederlo in eredità
Parlando di tassazione, uno degli aspetti più interessanti del Buono Fruttifero è la sua tassazione agevolata al 12,50%. Questo tasso è notevolmente inferiore rispetto al 26% di tassazione applicato su molti altri strumenti finanziari. Inoltre, l’imposta di bollo dello 0,2% si applica solo per investimenti superiori a 5 mila euro, rendendo il Buono Fruttifero ancora più conveniente per chi investe somme più contenute. È importante sottolineare che l’esenzione fiscale si estende anche ai residenti all’estero, a condizione che risiedano in un Paese che scambia informazioni con l’Italia. La residenza all’estero deve essere già presente al momento dell’emissione del Buono Fruttifero. Tuttavia, in caso di cointestazione con un residente italiano, sarà necessario pagare l’imposta di bollo.
Un altro aspetto rilevante da considerare è l’imposta di successione. I Buoni Fruttiferi sono cedibili solo tramite successione ereditaria, e il loro valore è esente da imposta di successione. Gli eredi possono ottenere il rimborso senza dover indicare l’importo nella dichiarazione di successione, semplificando il processo di eredità.