Una rivoluzionaria tecnologia diagnostica permette di rilevare tumori in stadio precoce: da oggi, in campo medico, cambia tutto.
L’innovazione nel campo della diagnostica del cancro ai polmoni sta per compiere un passo avanti significativo.
La ricerca di un gruppo di ingegneri del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha infatto portato a risultati straordinati.
Questi ricercatori hanno sviluppato un sistema diagnostico basato su nanosensori, progettato per rendere gli screening del cancro ai polmoni più accessibili a livello globale.
Come funziona esattamente questo sistema? Ve lo spieghiamo in questo articolo.
Attualmente, la tomografia computerizzata a bassa dose (TC) è considerata lo standard d’oro per la diagnosi del cancro ai polmoni, ma il nuovo sistema potrebbe offrire un’alternativa più economica e accessibile. I sensori, composti da nanoparticelle di polimero rivestite con un codice a barre del DNA, rilevano proteine legate al cancro nei polmoni. Queste proteine si accumulano nelle urine, consentendo una rilevazione facile attraverso una semplice striscia di carta per test.
Una caratteristica interessante di questo approccio è la versatilità delle particelle sensoriali. Esistono due formulazioni: una che può essere aerosolizzata e un’altra somministrata con un nebulizzatore. La somministrazione può avvenire attraverso un inalatore, utilizzando una polvere secca contenente le nanoparticelle. Questa flessibilità potrebbe rendere il sistema adatto a diverse esigenze diagnostiche e facilitare l’adozione su scala globale.
I ricercatori hanno condotto esperimenti su topi geneticamente modificati con tumori polmonari simili a quelli umani. Dopo 7,5 settimane dalla formazione dei tumori, i sensori sono stati somministrati e il team ha utilizzato un algoritmo di apprendimento automatico per analizzare i risultati. La combinazione di quattro sensori è emersa come la più promettente per una diagnosi accurata dei tumori polmonari in fase iniziale.
L’applicazione di questa tecnologia alla pratica clinica potrebbe rappresentare una svolta significativa nella rilevazione precoce del cancro ai polmoni. Il test delle urine, che può rilevare fino a quattro diversi codici a barre del DNA, offre una soluzione rapida e non invasiva per identificare la presenza di proteine legate al cancro nei polmoni. Sangeeta Bhatia, professoressa di scienze della salute e di ingegneria elettrica e informatica presso il MIT, ha sottolineato l’importanza di rendere questa tecnologia accessibile, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, dove il cancro potrebbe diventare sempre più diffuso. L’obiettivo è ora quello di analizzare campioni di biopsie umane per confermare l’efficacia di questo innovativo approccio nella rilevazione dei tumori polmonari negli esseri umani.