Vecchi gettoni telefonici, alcuni possono valere cifre pazzesche: come riconoscere quelli fortunati
Non solo le monete e le banconote attirano l’attenzione dei collezionisti. Anche alcuni vecchi gettoni telefonici possono essere oggetti ricercati e molto ben pagati.
I gettoni telefonici, che un tempo venivano usati per telefonare, oggi rappresentano un ambito oggetto da collezione e possono valere una vero e proprio patrimonio.
Sebbene, la loro storia sia definitivamente finita il 31 dicembre 2001, i gettoni telefoni sono rimasti impressi nella memoria di molti italiani, soprattutto, in quella dei collezionisti tanto che, anche se sono in pochi a saperlo, aver conservato un vecchio gettone telefonico, magari in un angolo del cassetto o nelle tasche di una vecchia giacca, può essere una grande fortuna.
Ovviamente, proprio come accade per le monete da collezione, non tutti hanno un interessante valore economico, ma molto dipende dalla rarità e dallo stato di conservazione. Di norma, un gettone emesso in piccole quantità è più raro e ricercato e, se conservato in perfette condizioni, vale un bel gruzzoletto in euro. Vediamo allora, come riconoscere i gettoni telefonici fortunati.
Gettoni telefonici: gli esemplari che ti fanno diventare ricco
Col passare degli anni, i vecchi gettoni telefonici sono diventati veri e propri oggetti di collezionismo anche piuttosto ricercati, tant’è che rientrano a pieno titolo nel campo della numismatica. Come abbiamo anticipato, è chiaro che non tutti gli esemplari sono uguali, nel senso che non tutti possono valere un mucchio di soldi. Ad ogni modo, esistono degli esemplari che possono anche valere molto e farvi intascare più soldi di quanto non immaginiate.
Tra i pezzi più ricercati, c’è senza dubbio il primo gettone telefonico coniato nel nostro Paese, ovvero, lo STIPEL 1927. Per gli esemplari in buono stato di conservazione, i collezionisti sono disposti a pagare fino a 1.000 euro. Chiaramente, il valore scende al peggiorare delle condizioni di conservazione. Altri gettoni che valgono un bel po’ di soldi sono quello TIMO del 1928 e quello TELVE del 1932 che, in perfette condizioni, possono arrivare rispettivamente a 1.300 euro e 350 euro. Molto ambiti sono anche i gettoni SET del 1934, che vale tra i 70 e i 150 euro, e TETI del 1935 che, in base allo stato di conservazione, può valere tra i 30 ed i 200 euro.
Da ricercare anche alcuni gettoni ESM coniati tra il 1959 e il 1982, che risultano privi di logo. In questo caso, infatti, si parla di valutazioni che vanno dai 50 ai 300 euro, a seconda del numero di serie.