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Cos’è la pseudodemenza e perché è diversa dall’Alzheimer: i sintomi a cui prestare attenzione

Demenza senile
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Seppur possa sembrare simile all’Alzheimer la pseudodemenza è una malattia completamente differente. Ecco quali sono le avvisaglie da cogliere immediatamente

Al giorno d’oggi purtroppo capita sempre più di frequente di essere alle prese con malattie legate sistema cognitivo e nervoso. La maggior parte hanno sintomi comuni e possono essere facilmente essere oggetto di confusione. Un esempio piuttosto significativo può essere quello della pseudodemenza.

Spesso infatti quando si manifesta viene associata all’Alzheimer o ad una dura forma di depressione. Non rientrando nei sistemi diagnostici ufficiali è infatti oggetto di controversie e dibattiti tra i medici. C’è però una differenza sostanziale che la rende diverse dalle altre patologie più note di questa branca, ovvero la reversibilità.

Psedodemenza: sintomi e cause scatenanti

Infatti può essere trattata con una certa efficacia, il che è sicuramente una buona notizia. Prima però è importante saperla riconoscere e per questo è importante saper interpretare i sintomi. Tra i principali elencate dalla professoressa Cecilia Perin c’è la difficoltà di concentrazione, la facilità nel distrarsi, problemi di memoria e difficoltà nel trovare le parole.

A ciò si aggiungono il disorientamento, le modificazioni del carattere e le difficoltà a compiere le azioni più comuni della propria vita quotidiana. Tutti tratti che porterebbero chiunque sia profano del mestiere a pensare che sia l’anticamera di qualcosa di molto grave come l’Alzheimer.

Un aiuto in tal senso lo possono dare dei segnali che solitamente non sono associabili alla normale demenza, ovvero la cefalea, la stancabilità, l’inappetenza e l’insonnia. Tra le altre cause di questa condizione ci possono essere degli stravolgimenti degli esami ematochimici come l’alterazione del funzionamento della tiroide o carenze vitaminiche.

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Le cure per cercare di contrastare la malattia

Come detto però esiste uno spiraglio per scongiurare conseguenze complesse e lasciarsi alle spalle la pseudodemenza. Il passaggio fondamentale sta nel correggere le cause. Qualora sia dovuta da ipotiroidismo, la terapia farmacologica consente di tornare ai livelli di cognitività precedenti.

Nel caso dell’idrocefalo normoteso può essere determinante l’intervento neurochirurgico per far rientrare i sintomi cognitivi e motori. Se invece è associata ad una depressione va curata utilizzando i farmaci antidepressivi grazie ai quali è possibile avere dei miglioramenti nei test neuropsicologici e nelle scale utili per indagare la capacità di eseguire in autonomia gli atti della vita di tutti i giorni. In ogni caso è importante rivolgersi ai centri per la diagnosi e la cura appena si presentano delle difficoltà cognitive.