Il marchio di supermercati ha preso la decisione di non vedere più alcuni prodotti per via dei rincari ritenuti inaccettabili. Andiamo a scoprire di più in merito
La decisione è di quelle clamorose, quasi del tutto inaspettata un po’ come un fulmine a ciel sereno. La famosa catena di supermercati Carrefour ha infatti intrapreso una linea piuttosto ferrea su alcuni prodotti, che d’ora in avanti non saranno più disponibili in alcuni negozi. A suscitare scalpore è anche il motivo. Una presa di posizione senza precedenti che potrebbe aprire a degli scenari impensabili.
Non si tratta però di un inedito. Anche in Germania alcuni grandi brand di distribuzione come Edeka e Rewe hanno interrotto per qualche tempo i contratti di fornitura con aziende del calibro di Mars, Kellogg’s, PepsiCo e Coca Cola. In Italia al momento tutto tace, ma non è da escludere che sulla scia di queste iniziative presto possa esserci una svolta.
In pratica nei Carrefour situati in Francia dal 4 gennaio 2024 non sono reperibili alcune bevande come Pepsi, 7Up o il te freddo Lipton. Stesso discorso per quanto concerne le patatine Lay’s e gli snack Dorits, che al pari delle bibite sopracitate fanno parte dei prodotti del marchio PepsiCo, grande ed importante multinazionale americana.
Il motivo che ha portato a queste clamorose esclusioni è legato al prezzo. Carrefour li ritiene troppo cari e non ha preso per niente bene gli ulteriori rincari, anzi sono stati palesemente dichiarati inaccettabili. Ma non è tutto. Sugli scaffali dove erano riposti verrà apposto un cartello con la spiegazione chiara ed esplicita, ovvero “prezzi troppo alti”.
Ad onor del vero però si tratta di una battaglia che ha radici profonde, visto che il gruppo francese da tempo è alle prese con l’aumento dei prezzi da parte delle catene della grande distribuzione e con i produttori di beni di largo consumo. Carrefour di fatto recrimina perché in questo modo i supermercati non hanno margine di poter apportare degli ulteriori aumenti. Il risultato di ciò è che il margine di redditività dell’azienda d’Oltralpe è rimasto praticamente invariato e senza alcuna crescita mentre PepsiCo ha avuto una netta impennata delle previsioni di utile.
Tornando invece alla situazione italiana, secondo i dati Istat di novembre nel Bel Paese sta proseguendo il trend del rallentamento dei prezzi dei beni alimentari sia per quanto riguarda quelli relativi alla cura della casa e della persona sia per quel che concerne gli articoli ad alta frequenza d’acquisto.