2300 euro di stipendio netto, casa stabile e preparazione in lingua: ecco perché i nostri giovani infermieri emigrano in Germania.
In Italia, ogni anno, la sanità sperimenta un’ampia perdita di personale infermieristico, con una vera e propria emorragia di circa 3.000 professionisti che cercano opportunità all’estero.
Un’inchiesta approfondita svela che la Germania è il primo paese di destinazione per gli infermieri italiani in cerca di nuove prospettive professionali.
Nel corso degli ultimi dieci anni, oltre 4.000 infermieri italiani hanno trovato lavoro nel sistema sanitario pubblico tedesco, e più del 70% di loro ha stabilito residenza in Germania.
Questa nuova emigrazione sanitaria pone in risalto le disparità tra le condizioni lavorative in Italia e in Germania, evidenziando la necessità di riforme nel sistema sanitario italiano per trattenere e valorizzare il proprio personale infermieristico.
Il progetto “Germitalia”, collegato al Ministero della Salute pubblica tedesca, svolge un ruolo cruciale nel processo di selezione e inserimento degli infermieri italiani nel sistema sanitario tedesco. Secondo Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, la Germania sta attivamente cercando professionisti sanitari europei, e gli infermieri italiani sono al primo posto nelle selezioni. La situazione in Germania è critica, con una prevista carenza di infermieri che potrebbe superare le 200.000 unità entro il 2035.
L’inchiesta rivela che il percorso per gli infermieri italiani in Germania è ben strutturato. Dopo aver superato la selezione di assunzione, gli infermieri italiani partecipano a corsi intensivi di immersione linguistica della durata di 4-5 mesi, raggiungendo un livello base di tedesco (B1), indispensabile per lavorare. Una volta raggiunto il livello successivo (B2), gli infermieri ottengono uno stipendio base di 2300 euro netti, escluse premialità e straordinari.
In alcune regioni tedesche, come il Baden-Wurttemberg, attorno a Stoccarda, si contano circa 15 grandi ospedali con una notevole presenza di infermieri italiani. Contrariamente alle condizioni in Italia, il costo della vita non è eccessivamente alto, e le aziende sanitarie tedesche gestiscono direttamente i contratti di assunzione. Inoltre, vengono offerti monolocali convenzionati a 500 euro mensili, comprensivi di utenze. Un elemento chiave del successo del programma Germitalia è il supporto completo fornito agli infermieri italiani, che includono alloggio gratuito nei primi mesi e corsi di lingua a spese della sanità tedesca.
Questa assistenza mirata ha contribuito a garantire che oltre il 90% degli infermieri italiani superi con successo i corsi linguistici e sia prontamente operativo nel sistema sanitario tedesco. Antonio De Palma sottolinea che esiste un’enorme differenza rispetto a quanto avviene in Italia: l’assunzione di infermieri sudamericani in Lombardia, ad esempio, evidenzia la mancanza di un programma ufficiale di formazione linguistica. Mentre alcuni di loro si impegnano autonomamente a imparare l’italiano, la Germania garantisce che il percorso di lingua tedesca per gli infermieri italiani sia gestito da professionisti madrelingua: la differenza di trattamento e condizioni è abissale.