Cassetta di sicurezza, come comportarsi in caso di lutto | Migliaia di euro solo per aprirla
Se un defunto lascia una cassetta di sicurezza, qual è la procedura da seguire? Necessarie una serie di regole e spese di gestione.
Una delle questioni più delicate alla morte di una persona è la gestione dei suoi beni, e fra questi, talvolta, si cela un mistero: la cassetta di sicurezza in banca.
Spesso sconosciuto agli altri e noto solo al titolare, il contenuto di questa cassetta può essere di elevato valore, generando dubbi e preoccupazioni tra gli eredi dopo la scomparsa del titolare.
La legge impone alle banche di bloccare i conti e le cassette di sicurezza al decesso del titolare, senza fornire alcuna informazione agli eredi.
Tuttavia, il contenuto della cassetta potrebbe rientrare nella massa ereditaria, spettando agli eredi stessi. Per aprirla, è necessario seguire una procedura stabilita dalla legge: ecco quale.
Il contenuto può essere rivelato solo agli eredi
L’apertura della cassetta può essere richiesta esclusivamente dai chiamati all’eredità che hanno diritto di conoscerne il contenuto in relazione alla successione. La procedura per visionare i beni ai fini fiscali richiede documenti specifici, tra cui i documenti di identità degli eredi, il certificato di morte del defunto, un atto notorio (anche in dichiarazione sostituiva) e, se presente, una copia conforme del testamento. Se si intende prelevare i beni, la richiesta può essere avanzata solo da coloro che hanno presentato la dichiarazione di successione e pagato le relative imposte.
In assenza di un accordo tra gli eredi, lo svincolo richiede la presenza di un notaio o di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate. La presenza di avvocati può essere richiesta se ci sono cause legali in corso. La valutazione dei beni, specialmente per quelli di valore come i gioielli, richiede una perizia giurata che stabilisca il loro valore e, di conseguenza, le imposte di successione. In presenza di beni il cui valore è attribuito automaticamente, come obbligazioni e titoli quotati in borsa, la perizia potrebbe non essere necessaria.
Tempistiche e spese da rispettare, quali sono?
L’apertura della cassetta di sicurezza richiede un periodo di tempo che varia dai 40 ai 120 giorni, ma può prolungarsi ulteriormente in presenza di cause legali che richiedono il coinvolgimento del tribunale per la nomina di un perito. I costi associati a questo processo non sono trascurabili, includendo gli onorari del notaio o del funzionario, e potenzialmente anche quelli dell’avvocato. La nomina di un perito può aumentare significativamente i costi, arrivando a cifre tra 2.000 e 7.000 euro.
Sebbene i costi siano considerevoli, evitare l’apertura della cassetta non è una soluzione praticabile. In tal caso, gli aventi diritto potrebbero impugnare la successione, poiché la cassetta potrebbe contenere il testamento del defunto. Dopo la visione dei beni, è consigliabile valutare attentamente le opzioni, eventualmente decidendo di non procedere allo svincolo in accordo con gli altri coeredi per risparmiare. L’ideale sarebbe avere una delega fatta dal titolare ancora in vita, semplificando il processo di apertura e consentendo il ritiro dei beni senza complicazioni. Tuttavia, il contenuto della cassetta non spetta interamente all’erede con la delega.