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Picco di contagi Covid – 19: come riconoscere i sintomi più comuni per evitare che rovinino il fine anno

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In vista delle festività natalizie è previsto un nuovo picco di contagi da Covid – 19. Ecco come riconoscere i sintomi più comuni per evitare che ci rovinino le feste.

Come sempre, con l’arrivo della stagione invernale e del brusco calo delle temperature, i malanni e l’influenza sono sempre dietro l’angolo. Ma a minacciare le festività natalizie degli italiani, anche l’aumento dei casi da Covid – 19.

Sebbene, con il passare del tempo il virus sia notevolmente mutato e sia meno pericoloso di prima, resta comunque molto contagioso e, stando ai numeri degli ultimi monitoraggi, emerge un significativo aumento di italiani che si positivizzano al Sars – CoV-2, mettendo a rischio il cenone e il pranzo di Natale.

Vediamo allora, quali sono i sintomi più comuni e come riconoscerli per evitare che ci rovinino le feste.

Covid – 19: i sintomi più comuni

Con l’arrivo delle festività natalizie aumenta in modo significativo il pericolo di contagi da Covid – 19. Lo è ancora di più se consideriamo che i sintomi sono molto simili a quelli dell’influenza stagionale, dunque, l’unico modo per capire se si è affetti da Sars – CoV 2, è il tampone.Insomma, può capitare che inconsapevolmente si partecipi da positivi a cene o pranzi, rischiando di contagiare tutti i commensali. Per tale ragione, gli esperti hanno lanciato l’allerta: “Se avete febbre e tosse, rinunciate al pranzo di Natale in famiglia, soprattutto se tra gli invitati ci sono persone fragili – ha affermato Gianni Rezza al Messaggero –. E questo vale anche se al tampone risultare negativi”.

Sebbene, l’ultimo monitoraggio del Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, abbia evidenziato che nella settimana tra il 7 e il 13 dicembre, il numero dei positivi sia calato rispetto alla settimana precedente, sarebbero aumentati i decessi e i ricoveri. Con l’arrivo del Natale, però, il rischio di un nuovo boom di contagi è altissimo, motivo per cui, Rezza raccomanda di stare a casa in caso di febbre o sintomi influenzali: “Se abbiamo febbre, è un dovere civico restare a casa”. Sul tema è intervenuto anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci che ha rinnovato l’invito a vaccinarsi, soprattutto nel caso di anziani e persone fragili, contro l’influenza e contro il Covid.

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A tal proposito, le istituzioni territoriali sono tornate ad organizzare open day di vaccinazione, per cui, basterà tenere d’occhio le comunicazioni della propria Regione.