Nella società delle ultra connessioni è sempre più frequente lasciare il wifi e lo smartphone accesi anche di notte. Attenzione però può essere rischiosissimo
L’uso dei dispositivi elettronici è ormai comparabile a quello degli indumenti, praticamente è quotidiano. Il periodo della pandemia ha poi certificato ancor di più questa dipendenza di cui ormai soffrono gli esseri umani. Alla base di tutto però c’è la rete Wi-Fi senza la quale non è possibile potersi connettere.
Trattasi di una tecnologia senza fili che consente di trasmettere dati attraverso le onde radio emesse da un dispositivo, ovvero il router. A questo punto l’interrogativo sorge spontaneo: sono pericolose per la nostra salute? Sotto questo punto di vista le dicerie sono tante, ma solo alcune di queste possono essere prese per buone.
In primis è bene ricordare che come riportato sul portale di Humanitas San Pio X di Milano, le onde radio emesse dai router installati nelle case o negli uffici risultano piuttosto inferiori alle soglie raccomandate in Italia. Nel nostro paese il limite è ancor più basso del resto d’Europa e ciò è sicuramente positivo. Un altro fattore rassicurante è che almeno allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche di possibili danni alla salute dovuti all’esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza generati da sistema di comunicazione Wi-Fi.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dai problemi oggettivi che queste apparecchiature possono provocare. Ad esempio tenere sempre lo smartphone acceso potrebbe creare problemi al sonno. Il tutto è frutto delle luci blu degli schermi, ma anche delle notifiche e delle vibrazioni. Se però si disattivano le notifiche e non si vive con l’ansia di doverlo consultare, allora non c’è nessun problema per la salute e la qualità del sonno.
Per quanto riguarda il legame sonno-wireless, può essere molto interessante la ricerca della dottoressa Magda Havas, una delle principali esperte in campo internazionale su queste delicate tematiche. Nei suoi studi ha indagato sull’esposizione all’elettrosmog generato dalla tecnologia elettronica e wireless.
Le reazioni sono state piuttosto avverse e tra queste vanno citate dei sintomi di elettroipersensibilità (EHS) sperimentati da adulti e bambini. Ma non è tutto. Tra le altre conseguenze ci sono l’agglutinazione dei globuli rossi, le palpitazioni cardiache, il dolore o la pressione al petto accompagnati da ansia o altre problematiche del sistema nervoso. Per questo il consiglio migliori è trovare del tempo per distaccarsi da tutto ciò e magari lasciarsi andare ad un po’ di vita non mediata.