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La scienza conferma: rimandare la sveglia potrebbe rivelare un alto livello di intelligenza

La lotta costante tra sveglia e sonno. – Solofinanza.it

Chi non ha mai avuto la tentazione di rimandare la sveglia di qualche minuto? Uno studio dimostra che dietro questo gesto c’è di più.

Con l’arrivo del freddo e delle mattine sempre più buie, lasciare il conforto del letto caldo può sembrare una vera tortura.

Molti di noi, con il suono fastidioso della sveglia, optano per procrastinare il momento di iniziare la giornata.

Ma, sorprendentemente, la scienza ora sostiene che questa abitudine potrebbe non essere segno di pigrizia, bensì di intelligenza.

Se siete tra le persone che tendono a rimandare il risveglio, scegliendo di affrontarlo con calma, potreste essere interessati a scoprire perché la scienza è dalla vostra parte.

La funzione “snooze” ci permette di vivere meglio

Il suono della sveglia è ormai un rituale quotidiano, talmente impresso nelle nostre menti che, sentendolo altrove, reagiamo quasi istintivamente. Molti di noi, però, si concedono il lusso di rimandare l’allarme al mattino, una pratica che, secondo esperti del sonno e psicologi, può essere in realtà benefica per il nostro benessere generale. Una buona notte di riposo è riconosciuta come fondamentale per la salute generale, e ritardare la sveglia potrebbe consentire di adattarsi in modo naturale ai ritmi circadiani individuali.

Ciò non solo migliorerebbe la qualità del sonno, ma ridurrebbe anche i rischi correlati a problemi di salute quali lo stress e la depressione. La recente ricerca pubblicata sul Journal of Sleep Research ha esaminato le abitudini di sonno di 1.700 adulti, scoprendo che circa il 70% utilizza la funzione “snooze” o imposta più sveglie. Gli studiosi hanno rilevato che coloro che rimandano la sveglia tendono a essere più giovani, probabilmente nottambuli e solitamente riposano meno rispetto a coloro che si alzano immediatamente.

Riposare a letto appena suona la sveglia aiuta ad iniziare meglio la giornata. – Solofinanza.it

Dormire di più: la risposta ai ritmi frenetici della vita

In uno studio più approfondito su 31 partecipanti abituali al sonno, è emerso che 30 minuti di riposo aggiuntivo non solo non influenzavano negativamente le prestazioni cognitive, ma in alcuni casi le miglioravano. Questi risultati potrebbero sfatare l’idea che rimandare la sveglia sia segno di pigrizia, suggerendo invece una forma di adattamento ai ritmi naturali del corpo. Procrastinare potrebbe rappresentare una resistenza personale contro la frenesia e la pressione costante di essere sempre in movimento.

Invece di essere visti come pigri, coloro che indulgono in qualche minuto extra di sonno al mattino potrebbero aver capito meglio il delicato equilibrio della vita moderna. Se state pensando di rimandare la sveglia la prossima volta che suona, ricordate che potrebbe essere una decisione basata sull’intelligenza e sulla comprensione dei propri ritmi biologici. La vita frenetica e stressante può aspettare qualche minuto, e voi potreste in realtà essere più svegli di quanto pensiate.