Il futuro della sanità italiana è online: la telemedicina prende il volo
Stanziato un miliardo di euro nel progetto che vedrà la digitalizzazione di cure e procedure mediche: ecco come funzionerà.
La rivoluzione della telemedicina nel Servizio Sanitario Nazionale italiano è ufficialmente in corso, con il conto alla rovescia che porterà a visite online, controlli remoti dei parametri e consulenze tra specialisti direttamente nelle case degli italiani entro il 2024.
Questa trasformazione è stata annunciata con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che investirà ben 1 miliardo di euro nella telemedicina.
Recentemente, è stata assegnata ad Almaviva ed Engineering la responsabilità di creare e gestire la piattaforma nazionale di telemedicina, un’infrastruttura cruciale che guiderà le Regioni nell’erogazione dei servizi.
Pronti per questa rivoluzione tecnologica? Ecco più nel dettaglio come funzionerà.
Un piano ambizioso per coniugare qualità e rapidità
L’Agenzia dei Servizi Sanitari Regionali (Agenas), responsabile anche della Sanità Digitale, sta attualmente definendo i fabbisogni, identificando pazienti e medici coinvolti. A partire da aprile, saranno assegnati 750 milioni alle Regioni per i loro programmi, preparandosi così per l’avvio delle prime prestazioni di telemedicina a inizio 2024. L’obiettivo ambizioso è arrivare a curare online almeno 200.000 italiani nell’anno successivo, promuovendo l’efficacia e l’accessibilità dei servizi sanitari sul territorio. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, sottolinea che la telemedicina consentirà ai professionisti sanitari di disporre di nuovi strumenti per operare in modo efficace e migliorare l’accessibilità dei pazienti alle cure.
Grazie a questa tecnologia, il sistema sanitario sarà in grado di fornire risposte tempestive e di alta qualità alla crescente domanda di servizi. L’azienda Engineering, insieme ad Almaviva, è stata scelta per gestire la piattaforma nazionale di telemedicina per i prossimi 10 anni, in cambio di un canone di 235 milioni di euro, parte del finanziamento fornito dal Pnrr. La fase di progettazione e realizzazione precederà il lancio online entro la fine del 2023, collegando i servizi regionali a partire dal 2024. La piattaforma avrà il compito di garantire che le prestazioni siano erogate in modo uniforme in tutta Italia, rispettando gli standard nazionali attraverso l’implementazione di codici, nomenclature e sistemi di definizione di linee guida e best practice.
Si parte dal 2024: Lombardia e Puglia come tester
La piattaforma stabilirà requisiti, sia procedurali che informatici, che ogni sistema regionale dovrà rispettare per garantire l’interoperabilità dei dati. Questo favorirà un costante scambio di informazioni tra la piattaforma e i servizi regionali, facilitando la correzione di eventuali problemi. La sicurezza dei dati sarà garantita seguendo le direttive dell’Agenzia di Cybersicurezza Nazionale. I dati sanitari, raccolti tramite la piattaforma, saranno integrati nell’ecosistema nazionale dei dati sanitari, comunicando anche con il nuovo fascicolo sanitario elettronico, contribuendo così a migliorare la pianificazione della spesa sanitaria e a programmare le cure in una prospettiva di medicina predittiva.
Dopo il lancio della piattaforma, il prossimo passo sarà l’emissione di un bando a partire da aprile per assegnare i restanti 750 milioni del Pnrr alle Regioni. Lombardia e Puglia guideranno la strada, e entro metà marzo, l’Agenas comunicherà i fabbisogni in base ai piani operativi inviati dalle Regioni. Questi fabbisogni contribuiranno a identificare la platea di pazienti cronici coinvolti nelle cure online e gli operatori sanitari necessari per le prestazioni, con particolare attenzione a pazienti diabetici, patologie respiratorie e cardiologiche, pazienti oncologici e neurologici. La telemedicina in Italia sta per diventare una realtà quotidiana, promettendo una cura più efficiente e accessibile per tutti.