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Bollette luce e gas, si passa al mercato libero: ma conviene davvero?

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Arriva la svolta per le bollette di luce e gas, con il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero. Ma cosa conviene davvero?

Cala il sipario sul mercato tutelato dell’energia, che viene sostituito da quello libero, salvo proroghe dell’ultimo minuto. Dunque, a partire dal prossimo anno, si mette un punto al servizio definito “a prezzi tutelati”, ovvero stabiliti dall’ARERA, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.

A segnare una tappa fondamentale saranno due date: il 10 gennaio 2024 per il gas e il primo aprile 2024 per l’elettricità. Il provvedimento interesserà circa 9,5 milioni di utenti, che dovranno provvedere entro queste scadenze al passaggio.

Ma cosa succede ai clienti che entro queste date non saranno migrati sul mercato libero, cioè quello in cui le condizioni sono fissate dagli operatori? E, soprattutto, conviene davvero?

Passaggio al mercato libero: conviene davvero?

Ricapitolando, a partire da gennaio 2024, gli italiani dovranno dire addio al mercato tutelato nelle forniture di luce e gas. In altre parole, se attualmente le tariffe e le condizioni per questi contratti sono stabiliti dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, dal prossimo anno saranno fissati dagli operatori. Quindi cosa fare? Gli utenti che non hanno ancora un contratto nel mercato libero, dovranno provvedere entro il 10 gennaio 2024 per il gas ed entro il primo aprile 2024 per quanto riguarda l’elettricità. Dovranno scegliere se restare con il loro attuale fornitore, ma con un contratto in regime di mercato libero, oppure passare ad un nuovo operatore.

Ad essere interessati al passaggio quasi 9,5 milioni di clienti, ad eccezione dei cosiddetti vulnerabili, ovvero, gli over 75, i percettori di un bonus energia, i disabili, chi ha un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di una calamità. In questo caso, gli utenti avranno la possibilità di scegliere se essere trasferiti in automatico nel servizio di tutela della vulnerabilità dell’ARERA, oppure, optare per il mercato libero. Ma quale mercato è davvero più conveniente?

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Il tema è piuttosto caldo, tant’è che i partiti politici si stanno dividendo tra favorevoli e contrari e molte organizzazioni sindacali e associazioni di consumatori si stanno schierando contro questo passaggio. Questo, principalmente perché con le tariffe stabilite da ARERA si offre una maggiore stabilità ai clienti. Tuttavia, non è da escludere che nel mercato libero i fornitori propongano offerte commerciali competitive, ad esempio, con prezzi bloccati, sconti o pacchetti personalizzati che possono risultare anche più convenienti.