Riscaldamento casalingo: qual è la regolazione giusta dei termosifoni che consente di risparmiare
Il dibattito su questa tematica è da sempre molto acceso. Vediamo cosa è meglio fare per poter risparmiare quando si dispone di un impianto di riscaldamento autonomo
I primi freddi hanno già fatto capolino e per gli italiani è tempo di ricorrere ai riscaldamenti per sopperire all’abbassamento delle temperature. Chiaramente chi ha la fortuna di avere un impianto autonomo potrà fare come meglio crede e accenderli a proprio piacimento. Al contempo è giusto trovare un compromesso che consenta di poter tenere calda la propria abitazione senza però consumare troppo.
Andiamo quindi a vedere nel concreto quale può essere quella giusta via di mezzo che possa garantire il raggiungimento dell’obiettivo in questo caso tenendo conto dei possibili consumi e dei prezzi del mercato energetico in questa fase.
Termosifoni: quali sono le accortezze in grado di poter fare la differenza
Stando alla stima effettuata da immobiliare.it in una casa di circa 100 metri quadri con una caldaia da 24 kW non a condensazione, è possibile ottenere un’energia termica di 9,6 kWa da 1 metro cubo di gas. Considerando che il consumo in un’ora varia da 2 a 12 kWh (chiaramente va considerato anche l’isolamento termico dell’immobile) e che il prezzo medio del gas in questa fase è di 1,061 euro standard metro cubo, la spesa è di 1,3 euro all’ora.
Naturalmente la caldaia pur restando accesa per più ore non lavora sempre al massimo della potenza. I termosifoni se tenuti spenti a lungo invece faticano a tornare ad una temperatura elevata. Dunque accendere e spegnere continuamente l’impianto lo mette ancor di più sotto stress e per riavviarlo ogni volta servirebbe di molta più potenza.
Per questo è meglio tenere i termosifoni accesi per molte ore durante la giornata piuttosto che attivarli e disattivarli più volte a distanza di poco tempo. La caldaia infatti una volta raggiunta la temperatura impostata lavora a potenza minima.
Tutto ciò però ha una valenza solo se si prendono alcuni fondamentali accorgimenti. Ad esempio se non fa eccessivamente freddo sarebbe opportuno impostare la temperatura sui 17-19 gradi. Qualora non si disponga di un termostato o di altri dispositivi simili si potrebbe chiudere uno o più termosifoni tra quelli meno utilizzati in casa, magari quelli delle camere in cui si soggiorna brevemente. Così facendo a fine mese non dovrebbero esserci troppe sorprese e ci si potrebbe riscaldare senza eccessivi patemi d’animo riguardanti le possibili cifre spropositate delle bollette. D’altronde in questo momento meglio provarle tutte per cercare di risparmiare.