L’intelligenza artificiale in arrivo all’Inps: aiuterà a compiere una mansione fondamentale per l’Italia
Al passo coi tempi anche l’Inps ben presto si affiderà all’intelligenza artificiale. Ecco in che modo verrà sfruttata e quali benefici potranno avere i cittadini
L’intelligenza artificiale sta pian piano entrando nelle nostre vite e tra favorevoli e scettici bisognerà farci fare i conti in futuro. Anche l’Inps ha deciso di sposare questo strumento così come annunciato dal direttore generale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Vincenzo Caridi.
Avrà un compito ben preciso che potrebbe risolvere molti problemi del Bel Paese. Detta così sembra quasi che l’AI possa salvare l’Italia. Ovviamente non è così, ma in questo caso può certamente dare una grossa mano. Ovviamente non mancheranno le critiche che già in questa fase sono piuttosto numerose ed accese.
L’intelligenza artificiale aiuterà l’Inps a trovare lavoro ai disoccupati
Nello specifico sarà utilizzata per migliorare il servizio offerto da Sistema Informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. In sostanza la nuova tecnologia verrà sfruttata per trovare un lavoro a chi non ce l’ha. L’auspicio è che la macchina funzioni bene e senza alcun genere di problematica.
Quando ha deciso di utilizzarla Amazon era infatti stata riscontrata una difficoltà nel riconoscimento delle donne non caucasiche, che quindi venivano escluse dal processo di reclutamento. Caridi dal canto suo ha ribadito la sua speranza circa la buona riuscita del piano e ha svelato anche un altro strumento che sarà introdotto a breve.
Si tratta dell’affinity score che sfrutta le tecniche di machine learning per consentire alle Agenzie di indirizzare gli utenti verso posti di lavoro più consoni alle competenze individuali. In pratica sarà ottimizzato l’incontro tra domanda e offerta. Spazio anche ai sistemi di monitoraggio dei dati con la funzione analytics che verrà introdotta a marzo, come confermato dallo stesso Caridi.
Qualora non si dovessero trovare dei giusti compromessi c’è comunque la possibilità di iscriversi a dei corsi di formazione propedeutici alla ricerca di un lavoro. Tra gli altri vantaggi meritevoli di considerazione c’è anche la possibilità per i cittadini di dialogare in maniera colloquiale con la piattaforma.
Insomma, una vera e propria rivoluzione che seppur stia nascendo tra accesi contrasti è destinata ad avere un impatto importante. D’altronde qualora si rivelasse efficace potrebbe dare una seria svolta per migliorare la situazione della disoccupazione che ormai da troppi anni sta affliggendo la penisola italiana da nord a sud. Magari prima di lasciarsi andare a furiose critiche sarebbe opportuno aspettare così da capire cosa succede.