Se hai avuto a che fare con queste compagnie potresti ottenere un rimborso sulle bollette
L’autorità garante dei consumatori ha condannato sei aziende di distribuzione energetica al rimborso dei clienti. Ecco la motivazione del clamoroso provvedimento
Le bollette di luce e gas sono ricche di voci che alle volte sembrano davvero difficili da interpretare. In virtù di ciò alle volte le evitiamo di proposito ma in realtà si tratta di un grave sbaglio visto che potrebbe capitare che queste diciture contengano degli errori che fanno lievitare l’importo delle fatture.
Proprio per via di un disguido di questo tipo l’Autorità garante dei consumatori ha condannato sei aziende energetiche al rimborso dei clienti per aver ritoccato verso l’alto i prezzi delle tariffe di luce e gas quando era già entrato in vigore il decreto Aiuti-bis. Il provvedimento infatti metteva un freno a questo genere di provvedimenti.
Quali sono le compagnie costrette al risarcimento e chi potrà beneficiarne
Tra le aziende richiamate figurano anche Enel, Eni, Acea, Iberdrola, Dolomiti ed Edison che per via di quanto accaduto dovranno loro malgrado pagare una sanzione pecuniaria. Chiaramente a qualsiasi cliente potrebbe essere capitato di pagare di più a sua insaputa. Dunque andiamo a vedere come capire in futuro quando le maggiorazioni sono del tutto inopportune.
In pratica con l’approvazione del Decreto Aiuti bis, il governo ha deciso di bloccare le modifiche unilaterali dei contratti di fornitura elettrica e del gas. Una decisione volta a dare una mano ai consumatori in un momento di grande difficoltà e che aveva come obiettivo quello di mettere un freno a possibili nuovi aumenti.
Tale divieto è stato valido fino al 30 giugno 2023, ma a quanto pare qualche azienda non l’ha rispettato e per questo dovrà rimborsare i propri clienti. Questi ultimi dal canto loro dovranno avanzare la richiesta di risarcimento dopo aver accuratamente verificato se sulle proprie fatture ricevute dall’approvazione del decreto fino alla suddetta data di scadenza sono presenti queste infrazioni.
Se il fornitore dovesse rifiutare la richiesta di rimborso, si può consultare l’Autorità di regolazione per l’energia reti e ambiente (ARERA). L’Autorità può intervenire nel momento in cui siano passati 40 giorni dalla presentazione della domanda di reclamo del cliente e la risposta sia della compagnia sia stata negativa o non sia affatto pervenuta.
L’Arera a quel punto può avviare la procedura di conciliazione. Nello specifico si tratta di un processo extragiudiziale gratuito che ha come obiettivo quello di consentire un accordo tra le parti. Dunque, non resta che riprendere le vecchie bollette e capire se ci sono gli estremi per procedere con questa procedura.