La terribile realtà della stanchezza perenne | Consigli per aumentare la produttività e sentirsi bene
Spossatezza, sonno, mal di testa e ansia sono quattro componenti di un quadro ben chiaro: qualcosa nella tua vita non va, ed è ora di agire.
Talvolta dobbiamo affrontare fasi della vita in cui ci sentiamo stanchi, privi di energie e demotivati, rendendo difficile persino svolgere attività quotidiane come lo studio, il lavoro o l’esercizio fisico.
In questi momenti di intensa stanchezza psicofisica, è naturale interrogarsi sulle ragioni di tale stato d’animo, che è la risposta del nostro corpo ad alcune abitudini errate.
Alcune di queste abitudini sono ben identificabili, e contribuiscono a renderci stanchi, privi di motivazione e di voglia di reagire.
Le abbiamo riassunte per voi, assieme ad alcuni consigli da seguire per imparare a reagire e riprenderci in mano la nostra vita.
Problematiche di natura fisiologica: scarsa mobilità e diete sbagliate
Contrariamente alle aspettative, l’assenza di attività fisica contribuisce a una sensazione di stanchezza e mancanza di motivazione. L’esercizio regolare, sebbene possa causare temporanei disagi muscolari, è fondamentale per la salute generale e la mobilità articolare. La pratica costante stimola il rilascio di dopamina, l’ormone del benessere, conferendo una sensazione di soddisfazione e felicità. Va da sé che anche seguire una dieta ipercalorica, caratterizzata da un eccesso di calorie, uno stile di vita sedentario e il consumo di alimenti ad alto contenuto di grassi e zuccheri, privi di nutrienti, può causare stanchezza a lungo termine.
I cibi processati, ricchi di grassi o calorie, rallentano la digestione, dirottando sangue ed energia verso il processo digestivo, a scapito delle attività fisiche e mentali. Per contrastare la stanchezza, eliminiamo cibo spazzatura, alimenti con calorie vuote, bevande zuccherate e cibi eccessivamente dolci e grassi: questi alimenti possono generare in noi una sensazione di benessere, che ci aiuta a sfuggire ai problemi, ma si tratta di una sensazione momentanea.
Anche ciò che ci influenza dall’esterno determina la nostra reattività
La qualità della nostra vita è fortemente condizionata dalle relazioni che coltiviamo. Se ci circondiamo di individui che non ci incoraggiano positivamente, ma si limitano a criticare o condividere frustrazioni, è probabile che sperimentiamo stanchezza e mancanza di vitalità. La scelta attenta delle persone con cui trascorriamo il tempo diventa cruciale; preferiamo coloro che ci ispirano a seguire un percorso di vita attivo e positivo. Altrettanto dannoso è il costante rimuginare su questioni irrisolte, rimpianti e aspirazioni non realizzate, uno spreco di energie che porta a esaustione e demotivazione. L’eccessivo “pensare troppo” non offre soluzioni e può generare rimorsi. Per contrastare questo atteggiamento, eseguiamo esercizi pratici: mettiamo nero su bianco le nostre preoccupazioni su un foglio, rendendole così meno opprimenti.
Ogni minuto dedicato alla lamentela è un minuto sottratto a attività più utili e produttive per il nostro successo personale o lavorativo. Invece di cedere al richiamo della lamentela, cerchiamo di comprendere ciò che non funziona nella nostra vita e impegniamoci attivamente per risolverlo, abbandonando gli atteggiamenti vittimistici. Infine, l’incessante esposizione a notizie negative attraverso media e social network, nota come “doomscrolling“, contribuisce a una percezione di stanchezza e scarsa motivazione. Limitiamo l’uso di Internet e dei social media come fonte di informazione a brevi periodi giornalieri, evitando di farci sopraffare dalle brutte notizie.