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L’indagine che ha smascherato gli esercenti: pagare col bancomat in tabaccheria è una chimera

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Dallo scorso giugno c’è l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici per i valori bollati e per le sigarette, ma nonostante ciò per i clienti non è per niente semplice pagare col Pos

I pagamenti elettronici sono ormai sempre più diffusi anche in Italia, ma alle volte bisogna far fronte a dei veri e propri ostacoli per portarli a termine. Molti esercenti infatti sono un po’ restii in tal senso, soprattutto in caso di micro-transazioni e anche i tabaccai sembrano non essere molto propensi in tal senso, almeno per quanto concerne le valori bollati, postali e sigarette.

Da quando è entrato in vigore l’obbligo di accettare carte e bancomat anche su questi prodotti (26 giugno 2023) sembra essere iniziato un vero e proprio trend ostruzionistico. Vediamo di cosa si tratta e su quali basi si fonda.

I risultati della ricerca di Altroconsumo sui pagamenti con bancomat in tabaccheria

A portare alla luce la questione è stata un’inchiesta di Altroconsumo che ha coinvolto cento tabaccherie distribuite tra dieci grandi città italiane, nella fattispecie Roma, Milano, Napoli, Padova, Bari, Bologna, Palermo, Torino, Cagliari e Genova. I risultati emersi hanno portato alla luce una realtà a dir poco raccapricciante.

A Milano un esercente ha chiesto una commissione per pagare con la carta, a Napoli e Genova solo due tabaccai su dieci hanno dato il via libera al pagamento con la carta. Bene Palermo con sei pagamenti effettuati su otto tentativi così come Bologna e Padova dove si è registrato un benaugurante otto su dieci.

In generale un tabaccaio su due rende impossibile il pagamento con Pos. Il 34% ha declinato la richiesta dichiarando che i valori bollati si possono pagare solo in contanti. Chiaramente si tratta solo di uno squallido escamotage per evitare la transazione elettronica. Altri (circa il 12%) almeno sono stati onesti e hanno chiaramente detto che le commissioni bancarie sono troppo alte a fronte di un pagamento di appena 2 euro.

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Il problema delle commissioni bancarie per i piccoli importi

Al contempo va comunque preso in considerazione il problema delle commissioni per gli importi bassi. Altroconsumo d’altronde ha dimostrato anche che un pagamento con carta di cinque euro per una colazione comporta al titolare una commissione che può arrivare anche a cinquanta centesimi ovvero il 10%. Nonostante le discussioni in merito alla tematica soprattutto per le attività non troppo grandi, non si è giunti ad una soluzione concreta e il tutto è rimasto invariato, ragion per cui le diatribe tra le parti saranno ancora all’ordine del giorno.