E’ arrivato il tanto atteso ok al bonus psicologo, ma è già bufera sui fondi stanziati che basteranno per pochi.
Il bonus psicologo è la misura introdotta durante la pandemia da Covid – 19, per venire incontro alle esigenze di chi, a causa dell’emergenza sanitaria, sentiva la necessità di affidarsi ad un terapista per combattere disturbi come ansia, stress e depressione, ma non aveva le possibilità economiche per farlo. Insomma, un contributo economico INPS per sostenere i cittadini con redditi bassi e bisognosi di assistenza psicologica.
La misura, ha visto la luce nel 2022 introdotto con il decreto Milleproroghe del governo Draghi e prevedeva un importo fino a 600 euro per chi ne faceva richiesta, con un ISEE inferiore a 50 mila euro. Il contributo, erogato una tantum, poteva avere alcune differenze in base al reddito ISEE dichiarato. Ad esempio, i richiedenti fino a 15 mila euro di reddito avevano diritto a 600 euro, ridotti a 400 euro in caso di ISEE tra i 15 e i 30 mila e, infine, a 200 euro per i richiedenti con indicatore ISEE compreso tra i 30 e i 50 mila euro.
Ebbene, dopo un’attesa lunghissima, il bonus psicologo è stato nuovamente finanziato per quest’anno e per il 2024. Un via libera che, però, rischia di deludere tanti italiani per via dell’esiguità dei fondi stanziati.
Sebbene sia stato sbloccato, l’atteso bonus psicologo rischia di deludere tanti italiani. Rifinanziato per quest’anno con 5 milioni di euro e per il 2024 con altri 8 milioni, il contributo potrà essere riconosciuto a una platea assai più ristretta rispetto al 2022, quando i fondi stanziati ammontavano a 25 milioni di euro.
Considerando, infatti, che lo scorso anno su 400 mila domande presentate, solo 40 mila sono state accolte, quest’anno a beneficiarne potrebbero essere poco meno di 8 mila italiani. Ad ogni modo, quest’anno il voucher vedrà un innalzamento del tetto massimo, che passerà dagli attuali 600 euro a 1.500 euro per paziente. Resta immutato, invece, il limite ISEE per il riconoscimento del beneficio. Come per il 2022, l’INPS prenderà in esame solo le domande di chi ha un valore ISEE al di sotto dei 50 mila euro.
Il decreto del ministero della salute, atteso il 23 novembre in Conferenza Stato Regioni, come evidenziato dal ministro Orazio Schillaci definirà con esattezza i parametri da soddisfare per il riconoscimento del contributo, le scadenze per presentare la domanda all’INPS e la modalità di pubblicazione della graduatoria dei beneficiari.