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Classifica migliori scuole superiori d’Italia: quali sono gli istituti prescelti

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A redigere la speciale graduatoria sui migliori istituti superiori del Bel Paese è stato Eduscopio.it della Fondazione Agnelli. Ecco i risultati

La scelta delle scuole superiori è importante per i ragazzi in età adolescenziali. Chiaramente la prima cosa da fare è decidere l’indirizzo che si vuole frequentare e una volta sciolto il dubbio qualora la propria zona sia piuttosto fornita si stabilisce quale istituto frequentare. Infatti al contrario di quanto si possa pensare erroneamente non è vero che uno vale l’altro.

Anzi secondo Eduscopio.it ci sono delle scuole che sono di gran lunga superiori ad altre. Per effetto di ciò ha stilato una classifica con i dati aggiornati sulle scuole che preparano meglio agli studi universitari e al lavoro dopo il diploma.

Le migliori scuole superiori d’Italia: quali preparano meglio gli alunni all’Università

Come già accaduto lo scorso anno al primo posto assoluto si conferma il Nervi-Ferrari di Morbegno (Sondrio). Trattasi di un liceo scientifico delle scienze applicate che ha l’informatico al posto del latino. Forse proprio questo particolare contribuisce a renderlo unico nel suo genere e a farlo rimanere in cima alla classifica.

Passando alle grandi città a Napoli il Convitto Vittorio Emanuele è considerato il migliore rispetto a due colossi della città partenopea come i licei Sannazzaro e Umberto I. Poco più su, per l’esattezza a Roma la palma del miglior liceo classico è stata conferita al Visconti, mentre finisce clamorosamente fuori dalla top ten il liceo Virgilio.

A Milano il liceo classico in cima alla classifica è il Giulio Casiraghi di Cinisello Balsamo che supera il Berchet e il paritario Sacro Cuore, sceso al terzo posto. Per quanto riguarda Torino scendono clamorosamente in classifica alcuni licei più rinomati di tutta la città e avanzano i paritari.

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In vetta c’è l’istituto Edoardo Agnelli dei Salesiani che ha preso il posto del Galileo Ferraris scivolato al terzo posto. Il report ha analizzato inoltre i dati di 300mila diplomati provenienti da quasi 8000 scuole diverse nei tre successivi anni scolastici dal 2017 al 2020. Dalla ricerca emerge che i diplomati che hanno avuto voti più alti visto che nell’era covid la maturità si è svolta solo in forma orale e che tra i nuovi iscritti all’università è aumentata la percentuale di studenti che nel corso del primo anno accademico non hanno dato nemmeno un esame. Numeri davvero tristi che la dicono lunga su come la pandemia abbia inciso pesantemente sull’istruzione italiana.