Bill Gates e la nuova profezia: quello che accadrà tra cinque anni è inimmaginabile
Il fondatore di Microsoft ha detto la sua in merito al cambiamento del modo di utilizzo dei dispositivi elettronici. Ecco cosa accadrà tra 5 anni
Quando si parla di tecnologia e informatica non si può non menzionare Bill Gates. Il programmatore statunitense nel 1985 creò la prima versione di Windows sistema operativo che ancora oggi è presente su quasi 2 miliardi di computer nel mondo. Una lungimiranza che ha portato anche nelle sue opere tra cui “La strada che porta a domani” in cui annunciava con largo anticipo la diffusione di Internet e l’avvento degli smartphone.
Anche stavolta Bill Gates ha rilevato una sua previsione e l’ha condivisa nell’ultimo post pubblicato sul suo blog Gates Notes. Stando a quelle che sono le sue nuove considerazioni entro 5 anni cambierà il modo in cui usiamo i computer. Andiamo a capire cosa potrebbe avvenire.
Cosa dice la nuova profezia di Bill Gates
Il tutto ruota intorno alle app che oggi hanno dei limiti che l’utente deve conoscere per poterle padroneggiare a dovere. A breve però lo scenario sarà completamente diverso secondo Bill Gates. Non ci saranno più diverse app per svolgere diversi compiti. Semplicemente si chiederà al dispositivo cosa si vuole fare.
In base alle informazioni che si condivideranno con lui, il software sarà in grado di rispondere in modo personalizzato perché potrà condividere in modo approfondito la vita di chi lo padroneggia. Dunque in un futuro non troppo lontano chiunque si affacci alla dimensione online potrà beneficiare di un’assistente personale potenziato dall’intelligenza artificiale che sta facendo sempre più passi da gigante.
In pratica con l’AI sarà in grado creare applicazioni da sola. Basterà che l’utente chieda al suo assistente cosa vuole ottenere. Di fatto è il software che scrive il software e la persona non deve fare altro che chiedere anche non avendo nessuna contezza dei linguaggi di programmazione.
Secondo Bill Gates tutto ciò porterà ad un’autentica rivoluzione nel settore tecnologico. Qualcosa di mai visto prima e che alletta e non poco i fruitori. C’è però un unico dubbio e riguarda sostanzialmente la privacy. Dove finiscono le info che condividiamo con l’assistente? Le forze dell’ordine possono risalire a queste? Tutte domande che al momento non hanno una risposta certa. L’unico fattore concreto è che Microsoft ha investito ben 10 miliardi di dollari in OpenAI, l’azienda che sviluppa l’intelligenza artificiale più famosa al mondo, ovvero ChatGPT. Non resta che aspettare che il tempo ci dica realmente come andranno le cose.