Le truffe delle carte contactless: come evitare di essere derubati in un lampo
I pagamenti digitali e contactless fanno ormai parte del quotidiano, ma il rischio truffa è dietro l’angolo: ecco quali misure adottare.
I pagamenti digitali hanno sperimentato una notevole crescita negli ultimi anni, spinta in parte dalla pandemia che ha portato una maggiore preferenza per soluzioni senza contante.
Le carte di pagamento sono state al centro di questa trasformazione, con una ricerca di Mastercard che ha rivelato che l’anno scorso ben 8 italiani su 10 le utilizzavano.
Le carte contactless, che permettono di effettuare pagamenti avvicinando la carta a un lettore senza bisogno di inserirla, sono ormai diventate abitudine per la maggior parte degli italiani. Questa tecnologia è anche molto diffusa per i pagamenti effettuati tramite smartphone, seguita dalle app dedicate e dalle applicazioni bancarie.
Tuttavia, i pagamenti contactless sono stati oggetto di attenzione a causa del potenziale rischio di truffe sempre più elaborate. Ecco come funziona e come proteggersi da questi rischi.
Un veloce ripasso: come funziona la tecnologia contactless?
Il pagamento contactless consente di effettuare transazioni senza dover inserire la carta in un terminale di pagamento. Questa tecnologia sfrutta l’RFID (Radio Frequency Identification), che è integrato nelle carte di credito, di debito e prepagate, e da cui deriva la tecnologia NFC (Near Field Communication), che consente la comunicazione a breve raggio senza fili, fino a 10 cm di distanza. Questa tecnologia ha reso possibile l’uso dei pagamenti contactless anche tramite smartphone. Per abilitare questa modalità di pagamento, è sufficiente registrare la propria carta sul telefono e avvicinarlo al lettore al momento del pagamento, proprio come si farebbe con una carta fisica.
Per effettuare un pagamento contactless, l’esercente digita l’importo sulla macchina POS (Point of Sale) e il consumatore avvicina la carta al lettore per confermare il pagamento. Per transazioni superiori a una certa soglia, è richiesto l’inserimento del PIN. Questa soglia era inizialmente di 25 euro, ma alcuni emittenti di carte l’hanno aumentata a 50 euro. È importante essere consapevoli del funzionamento dei pagamenti contactless e dei possibili rischi associati a questa tecnologia.
Quali sono i rischi di truffa e come evitarli
Il rischio di truffa nei pagamenti contactless sorge quando qualcuno avvicina un POS portatile alla tasca dell’utente per effettuare transazioni al di sotto della soglia che richiede il PIN. Questo tipo di truffa potrebbe verificarsi in luoghi affollati, ma ci sono delle riserve: è necessario essere molto vicini alla carta, il che potrebbe essere complicato da fare in modo discreto. Inoltre, ogni transazione elettronica lascia tracce, facilitando l’identificazione del truffatore da parte delle forze dell’ordine.
Per proteggersi da questo tipo di truffe, è possibile prendere alcune misure. Si può utilizzare una custodia per carte con strati di alluminio che impediscono la lettura non autorizzata dei dati. In alternativa, è possibile optare per un portafogli con protezione RFID incorporata per le carte contactless. Alcuni istituti bancari permettono anche di bloccare i pagamenti contactless su una specifica carta direttamente tramite l’app. In alternativa, si può optare per servizi di pagamento mobile come Google Pay e Apple Pay, che richiedono l’autenticazione per effettuare pagamenti NFC.