Pignoramento rapido dei conti correnti, passo indietro del Governo: il provvedimento Manovra
Tra le misure previste dalla prossima Manovra, si parlava dei pignoramenti rapidi dei conti correnti di chi è in debito nei confronti del Fisco. Tuttavia, la squadra di Governo fa un passo indietro. Ecco tutte le novità.
La normativa fiscale del nostro Paese, già prevede il pignoramento dei conti correnti. Questo significa che l’Agenzia delle Entrate Riscossione può già procedere al pignoramento delle somme dovute dai debitori. Tuttavia, attualmente, è un procedimento piuttosto lento e complicato, tant’è che molto spesso i tentavi di recuperare soldi non finiscono con successo. Una situazione che inevitabilmente si ripercuote sulle casse dello Stato.
Proprio per questa ragione, tra le misure previste nella bozza di legge di bilancio, sembrava dovesse esserci proprio lo snellimento del provvedimento, per renderlo più veloce. Secondo alcune indiscrezioni, l’idea della squadra di Governo riguardava l’introduzione di un’indagine preliminare sulla consistenza economica dei conti correnti di chi è in una posizione debitoria per poter operare in modo preciso ed efficace.
Insomma, una vera e propria stretta sui pignoramenti, salvo poi essere sconfessata dal Presidente Meloni, nella serata di giovedì 26 ottobre. Vediamo cosa accade e quali sono le novità.
Alt alla norma sui pignoramenti rapidi
L’idea iniziale era di consentire lo snellimento delle procedure di pignoramento dei conti correnti degli evasori. Nello specifico, l’Agenzia delle Entrate Riscossione, avrebbe potuto redigere e notificare “telematicamente al terzo, senza indugio, l’ordine di pagamento”. Il provvedimento sarebbe scattato già in caso di debiti nei confronti del Fisco, di importo superiore a mille euro. Una vera e propria stretta che puntava a semplificare e non poco, le procedure.
Ma la misura, che già nelle scorse ore aveva subito le prime modifiche, pare rimarrà fuori dalla prossima Manovra. Lo stop è arrivato dalla Premier Meloni, nella serata di giovedì 26 ottobre, dopo molte pressioni da parte della Lega e Forza Italia. Del resto, lo stesso vicepremier Matteo Salvini aveva già affermato: “Non ci sarà nessuna incursione nei conti correnti”.
In un post sui sociale di Fratelli d’Italia si legge: “La norma che concedeva alla Agenzia delle Entrate la possibilità di pignorare direttamente i conti correnti di chi ha un debito non saldato con lo Stato non ci sarà. Giorgia Meloni ha imposto di far saltare questa norma ingiusta. Ben fatto Presidente”. La pensa diversamente l’opposizione che attacca pesantemente la squadra di Governo per l’improvviso dietrofront. Ecco come ha commentato la decisione, la capogruppo M5s in commissione Attività Produttive della Camera, Emma Pavanelli: “Nelle ultime ore il centrodestra ha dato vita a una commedia dai risvolti comici sulla manovra: mentre Salvini dichiarava ‘il testo è stato chiuso nella notte’, il suo alter ego vicepremier Tajani faceva sapere alla stampa che ‘il testo non è ancora pronto’. Sembra di assistere a una puntata di Zelig di qualche anno fa”.