Il colorante della discordia presto sarà bandito dagli alimenti, ma lo stai ancora usando
Si tratta di una sostanza a breve in Francia non potrà essere più aggiunta nei cibi. Ecco in quale altro prodotto di grande importanza è contenuta e che danni può procurare
I coloranti sono presenti ormai in diverse tipologie di alimenti oltre che in diversi prodotti utili per l’igiene personale. Per quanto concerne l’uso alimentare in Francia è finito sotto la lente di ingrandimento il biossido di titanio che secondo le autorità transalpine deve essere assolutamente bandito dai dolciumi in cui viene aggiunto con una certa frequenza.
Nel 2017 infatti uno studio portato avanti dall’Istituto Nazionale di Ricerche Agronomiche (INRA) e condotto sui ratti, ha dimostrato che l’additivo E171 ha la capacità di attraversare la parete dell’intestino distruggendo il sistema immunitario e di far arrivare cellule precancerose nel colon.
Biossido di titanio nei dentifrici: perché viene utilizzato
In questa sede però ci concentreremo sui dentifrici visto che Oltralpe due terzi dei dentifrici venduti in farmacie e supermercati contengono appunto il biossido di titanio. L’associazione Agir pour l’Environnement ha infatti studiato la composizione di 408 dentifrici trovando la sostanza incriminata in 271 paste dentali di cui 25 biologiche e 29 per bambini.
La sua utilità è giustificata nel fatto he ha delle enormi proprietà sbiancanti e di assorbimento dei raggi ultravioletti. Si presenta generalmente sotto forma di polvere nanometrica. Su nessuna confezione di dentifricio c’è però scritto se la sostanza è allo stato di nanoparticelle mentre il regolamento europeo prevede che sull’etichetta ci sia la dicitura nano se le particelle sono inferiori a 100 nanometri.
Si tratta infatti di una dimensione che favorisce la penetrazione nel corpo. Dunque, un campanello d’allarme di non poco conto visto che se non può essere tollerata nel cibo deve valere il medesimo principio per quanto concerne i dentifrici. D’altronde quando ci si lava i denti si finisce per ingerire una parte della pasta utilizzata per il lavaggio e si espone il proprio corpo a pericoli nel medio-lungo termine.
Per questo in Francia è iniziata una dura battaglia per debellare il TiO2 da qualsiasi genere di prodotto alimentare e per la cura personale visti i rischi sopracitati. Nel frattempo diverse associazioni sensibili alla tematica hanno suggerito di esporsi il meno possibile alla sostanza così da tenere alla larga situazioni di potenziale pericolo. Almeno per quanto concerne il cibo la soluzione esiste ed è a portata di mano e sta nel prediligere i prodotti a chilometro zero e quelli fatti in casa con ingredienti più naturali possibili.