Un caso shockante porta ad una svolta inaspettata: i dipendenti denunciano comportamenti scorretti e si trovano a pagare per diffamazione.
Nell’era digitale in cui viviamo, l’uso sempre più diffuso dei social media e delle piattaforme ha reso la libertà di opinione un perno portante della vita online.
Purtroppo, o per fortuna, esistono dei limiti entro i quali bisogna considerare saggio agire, dettati talvolta dalla legge, e talvolta perpetrati dalla stessa.
È questo il caso di un noto locale di Genova, che ha denunciato due ex dipendenti a causa di alcuni commenti online in cui venivano denunciati alcuni abusi subiti.
Nonostante la natura dei loro commenti, non essendo essi comprovabili ed essendo di natura diffamante, sono stati denunciati dal locale.
È accaduto a due ex dipendenti del ristorante “Il Baluardo”, che sono stati condannati a risarcire i titolari del locale dopo aver diffamato quest’ultimi su Facebook. Nel dettaglio, uno dei due ex dipendenti è uscito dal processo dopo aver compensato il danno con una somma di 500 euro, mentre l’altro è stato condannato dal giudice a pagare una multa di 600 euro, oltre a dover risarcire i danni subiti dai titolari e coprire le spese legali sostenute nel corso del procedimento giudiziario.
I titolari del ristorante avevano deciso di denunciare questi commenti diffamatori tramite il loro avvocato, Francesco Del Deo, sostenendo che le affermazioni fossero false e dannose. Alla fine, la sentenza del tribunale ha dato ragione ai titolari, confermando che i commenti erano infondati e diffamatori.
Tutto è iniziato nell’ottobre del 2018, quando i proprietari del ristorante situato nel porto antico avevano pubblicato un annuncio su Facebook per cercare nuovo personale. Uno dei due ex dipendenti aveva iniziato a commentare il post, affermando di aver fatto una breve sostituzione di una settimana. Nel suo commento, aveva denunciato condizioni di lavoro inique, parlando di “personale schiavizzato” e accusando il ristorante di avere debiti nei confronti dei fornitori e problemi di igiene in cucina.
L’altra ex dipendente, affermando di aver lavorato nel locale per diversi anni, aveva ulteriormente peggiorato la situazione, sconsigliando vivamente sia di cenare che di lavorare presso il ristorante. Inoltre, aveva lamentato comportamenti discutibili da parte dei titolari, dichiarando: “Dovevo minacciare per essere pagata” e aggiungendo che nonostante tentativi di segnalare problemi, nessuna azione era stata intrapresa, e il ristorante continuava a offrire cene gratuitamente. Le loro segnalazioni sono state però smentite: forse si è trattata di aggressione mirata da parte di competitori.