Whatsapp-dipendenza, gli esperti consigliano come utilizzare al meglio l’app
Ha reso la messaggistica alla portata di tutti, ma oggi potrebbe rappresentare un pericolo: uno studio suggerisce di stare molto attenti…
Le chat su WhatsApp stanno rapidamente aumentando e proliferando sui telefoni cellulari, dalle chat di famiglia alle chat di classe, fino ai gruppi dei colleghi di lavoro e del tempo libero.
L’arrivo di quest’app di messaggistica nel 2009 ha aperto le porte al futuro della messaggistica e della comunicazione online: ciò che un tempo era bloccato dietro al limite di caratteri degli SMS e del credito cellulare è ora accessibile attraverso una connessione wi-fi o dati potenzialmente illimitata.
Una tale portata può però rendere difficile seguire tutti i messaggi, gli audio e gli allegati che affollano e rallentano il telefono e le nostre giornate.
Rispondere in tempo reale a tutti questi gruppi può diventare una sfida, portando a chiedersi se ci sia una soglia di resistenza e quale sia il limite da non superare.
A parlarne è un noto esperto
A parlare di questa problematica è un personaggio italiano, il professor Enzo Di Frenna, che in un’intervista ad Adnkronos Salute ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito ai suoi studi sulla crescente problematica. Tra le iniziative proposte da Di Frenna per informare sulle sfide legate all’uso e all’astinenza dalla tecnologia digitale è stato fondato il sito web digiunodigitale.net.
Su questo portale, il professor Di Frenna propone anche un’iniziativa molto particolare: il “trekking di digiuno digitale”, organizzato in diverse zone d’Italia e nelle Alpi albanesi. Questa iniziativa mira a sensibilizzare le persone sull’importanza di disintossicarsi dalla tecnologia digitale e prevede, sul nostro territorio, escursioni spontanee nei boschi dell’Emilia Romagna, della Toscana e del Lazio.
I consigli sull’utilizzo di Whatsapp: perché non esagerare
Secondo il dottor Di Frenna, la crescente dipendenza da WhatsApp è dovuta alla necessità di rimanere costantemente connessi agli altri, portando ognuno a creare chat per ogni evenienza: una pratica che si è estesa dai social network al privato. Tuttavia, il cervello umano ha difficoltà a gestire più di 10 chat o gruppi contemporaneamente poiché generano quotidianamente da 10 a 30 messaggi, portando alla ricezione di centinaia di comunicazioni entro la fine della giornata.
Questo sovraccarico può essere sopraffacente, senza contare le note vocali che spesso superano i 30 secondi di durata previsti. Di Frenna sottolinea che un sovraccarico informativo può causare problemi fisici e mentali, come mal di testa, insonnia e umore instabile. Pertanto, è essenziale utilizzare la tecnologia con maggiore consapevolezza, poiché può migliorare la vita, ma anche danneggiarla se usata in modo eccessivo.