Mai sottovalutare il Phubbing: il fenomeno figlio della modernità che mette in crisi le coppie
Si tratta di trend sempre più in auge soprattutto tra le giovani coppie. Andiamo a comprendere di cosa si tratta e perché può essere piuttosto dannoso per il rapporto
Il momento in cui si è seduti accanto al proprio partner magari a casa sul divano o al ristorante davanti ad una bella pizza o semplicemente su una panchina di un parco dovrebbe essere considerato sacro. A quanto pare però non è così per tutti, soprattutto per i giovanissimi sempre più presi dagli smartphone e dai dispositivi mobili.
Infatti capita sempre più spesso che uno dei due sia distratto da qualche chat o notizia in tempo reale e tolga le giuste attenzioni alla controparte che magari non vedeva l’ora di stare insieme dopo una dura giornata di lavoro o all’università. Questo fenomeno ha un nome ben preciso e anche dei possibili risvolti negativi.
Phubbing: le cause e le possibili conseguenze per i giovani innamorati
Si chiama Phubbing e si riferisce all’atto di dare priorità al telefono a scapito dell’interazione sociale. Nasce dall’unione dei vocaboli inglesi phone (telefono) e snubbing (snobbare). A tal proposito sono stati anche realizzati diversi studi, tra cui uno piuttosto particolare del 2022 che si sofferma sulle reazioni negative di colui o colei che subisce questo atteggiamento.
È qualcosa di oggettivamente irritante, un ulteriore passo verso il graduale processo di desocializzazione, ma probabilmente prima di sparare a zero sarebbe opportuno comprendere le ragioni che ci sono dietro a tutto ciò. Uno dei motivi è sicuramente lo scrolling, cioè lo scorrimento continuo e senza fin di tutta una serie di notizie ed elementi sul display del proprio smartphone.
Questo sistema è quello su cui si basano la maggior parte dei social network e i siti di notizie. Un qualcosa creato ad hoc proprio per tenere le persone incollate allo schermo. Alle volte lo si fa quasi inconsciamente a testimonianza di quanto ormai le persone siano assuefatte dalla tecnologia.
D’altronde il phubbing sfrutta il naturale bisogno di chiusura cognitiva. Magari si parte con le migliori intenzioni del mondo e con il chiaro intento di guardare solo le notifiche. Poi purtroppo si degenera fino a guardare le stories su Instagram e TikTok dei propri contatti. Decisamente triste anche se è da dire che fortunatamente c’è ancora qualcuno che riesce a resistere a questo giochetto inconscio. L’altra faccia della medaglia è invece quella di chi fa dello scrolling un’attività quotidiana che dà una sorta di sicurezza mista un senso di appagamento seppur superficiale e momentaneo.