Radiazioni telefono, come vedere quante ne emette il tuo smartphone: ti sorprenderai
Dopo la polemica scaturite in Francia per via delle radiazioni dell’iPhone 12 ritenute eccessiva è scattato l’allarme in tutto Europa. Ma in che modo è possibile monitorare le radiazioni che emana il proprio dispositivo?
Il blocco degli iPhone 12 in Francia ha generato un polverone senza precedenti che potrebbe avere delle serie ripercussioni per la società. Infatti l’Agence Nationale des Frequences ha stabilito che il noto modello di smartphone emette un livello troppo alte di radiazioni. Nello specifico è stato stabilito che il Tasso di Assorbimento Specifico (SAR) è superiore ai limiti di legge.
A confermarlo è stato il Ministro transalpino dell’Economia Digitale Jean-Noel Barrot che senza mezzi termini ha chiaramente detto che se non sarà fatto l’aggiornamento entro i tempi stabiliti nel paese ordinerà il ritiro di tutti di iPhone 12 in circolazione. Una presa di posizione forte che fa scattare la curiosità su come misurare l’entità delle radiazioni del proprio cellulare.
Come capire il livello di radiazioni emesse dai nostri smartphone
Per poter comprendere questa complicata materia è bene partire dal Sar che esprime la quantità di energia elettromagnetica assorbita nell’unità di massa di tessuto per unità di tempo secondo la definizione di Arpa. La sua unità di misura è watt/kg (W/kg). Si può calcolare facendo dei test su ogni prodotto.
Il tutto è piuttosto semplice. Se avete un dispositivo Android (ovvero tutti tranne gli iPhone) è abbastanza semplice. Basta digitare sul tastierino il codice *#07# ed appaiono tutte le informazioni. Nella maggior parte dei casi si riscontrano due valori, ovvero Head Sar, relativo alla testa e Body Sad che chiaramente si riferisce al corpo.
Il valore limite nell’Unione Europea è 2 W/kg mediati su 10 grammi di tessuto che assorbono il segnale. Non sempre però questo metodo che si avvale del codice sortisce effetti. Può capitare che ci esca un messaggio di errore. Dunque la via migliore è quella di cercare direttamente sulle pagine messe a disposizione dai produttori dei dispositivi.
Tra i tanti quelli che hanno diramato delle disposizioni in tal senso sono Apple, Samsung, Xiaomi, Oppo, Motorola, LG, Huawei, Nokia e Sony. In generale restano comunque degli interrogativi relativi alle possibili correlazioni con i tumori al cervello. Al momento però non sono state ancora riscontrati dei collegamenti veri e propri. Anche l’Airc, Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro ha sposato questa linea in virtù di un’insufficienza di prove in merito. Un lieve aumento del rischio è stato riscontrato solo per il neurinoma e il glioma.